2013
Theofanis Katergiannakis, un campione a Cagliari
Theofanis “Fanis” Katergiannakis, qualcuno lo ricorda?. Di sicuro non l’hanno dimenticato i tifosi del Cagliari. Il portiere greco, campione d’Europa nel 2004, approda in Sardegna nell’anno del ritorno in A della squadra rossoblù. Un regalo di Cellino alla piazza cagliaritana che si è meritata un estremo difensore di livello internazionale, un campione europeo.
Fanis, nato a Salonicco nel 1974, comincia a mettersi i guantoni fin da bambino. Il ragazzo entra prestissimo nelle giovanili del Ethnikos Pylaias, squadra della sua città. Nel 1992 arriva la grande occasione, a soli diciotto anni gli viene consegnata la maglia da titolare. In quella stagione, Katergiannakis, si dimostra un portiere affidabile e di talento; grazie alle sue ottime prestazioni, l’Ethnikos Pylaias riesce ad approdare in quarta divisione. A fine campionato arriva un’offerta che cambierà la sua carriera. L’Aris, una delle squadre più importanti di Salonicco, gli propone di giocarsi il posto prima in Primavera e successivamente gli concede le prime apparizioni in Alpha Ethniki, la nostra Serie A. Il salto di tre categorie non influenza Fanis che nel 1997, dopo la rovinosa retrocessione in Beta Ethniki del suo club, trova il posto da titolare. In una sola stagione, il club risale nella massima divisione greca grazie allo stupendo campionato del numero uno greco.
Negli anni successivi si conferma tra i migliori portieri del calcio ellenico, con i gialloneri approda in Europa e sfiora la semifinale della Coppa di Grecia. Con loro prosegue fino all’estate 2002, a luglio passa all’Olympiakos dove vince subito il campionato e fallisce di nuovo l’appuntamento con la coppa nazionale. Entra a far parte della spedizione greca all’Europeo in Portogallo, non scenderà mai in campo (chiuso da Nikopolidis) ma anche lui diventerà uno dei campioni d’Europa. Intanto, l’Olympiakos, ingaggia proprio Nikopolidis, divenuto un eroe in patria, e per Fanis le cose si mettono male. Ad Atene si prospetta una stagione difficile, proprio come l’avventura con la nazionale. Così inizia a guardarsi intorno e trova un’offerta del neopromosso Cagliari. Per un milione di euro, Cellino, porta un campione d’Europa in Sardegna. Katergiannakis, felice di poter trovare spazio in un campionato importante, accetta immediatamente. In panchina c’è Arrigoni che completa il tris di portieri con Iezzo e Capello. Le prime apparizioni nel precampionato rassicurano lo stesso allenatore; Fanis è pronto a debuttare da titolare alla prima in Serie A. Il 30enne greco fa il suo esordio in casa contro il Bologna, il Cagliari vince con una rete di Esposito e per lui non c’è molto lavoro.
La stagione inizia ad entrare nel vivo, Katergiannakis resta nell’undici nonostante qualche disattenzione di troppo. Fino a novembre riesce a mantenere intatta la fiducia del mister, poi comincia un periodo nero per lui. L’inverno si preannuncia durissimo e fino a poco prima della sosta natalizia, colleziona una figuraccia dopo l’altra. Le partite con Chievo e Reggina, le ultime della sua avventura italiana, costringono inevitabilmente Arrigoni a metterlo da parte. Iezzo ne approfitta per soffiargli il posto, Fanis finisce mestamente in tribuna fino alla fine del campionato. Si rivede solo in Coppa Italia dove diventa protagonista di un episodio singolare: Manfredini, calciatore della Lazio, colpisce involontariamente un piccione che transitava dalle parti del portiere ellenico. L’animale, una volta caduto a terra, è stato immediatamente soccorso dal buon animo di Katergiannakis che ha attirato l’attenzione dell’arbitro per fermare il gioco.
Dopo quindici presenze, questo rappresenta l’ultimo (positivo) ricordo italiano dell’estremo difensore di Salonicco. Al termine dell’annata lui e il Cagliari si accordano per la rescissione consensuale del contratto. Liberatosi dal rossoblù, trova subito l’accordo con il Siviglia. Firma un biennale con gli andalusi ma anche qui viene subito messo da parte. Gioca solo quattro partite e poi abbandona la Spagna. Torna a giocare in patria, sempre a Salonicco, questa volta all’Iraklis. Due stagioni con l’ex squadra di Beppe Signori prima di scendere di categoria e passare al Kavala. Nel 2009 riporta la squadra in Alpha Ethniki dopo dieci anni di purgatorio e chiude qui la carriera nel luglio 2011.