2012
Inter più del Milan. Gerarchie cittadine rovesciate
Non c’è solo il ribattezzato “scambio dell’estate” ad animare il mercato dei due club milanesi: il fuoriuscito Pazzini si è trasferito in rossonero, Cassano ed una borsa da 7 milioni di euro sono approdati nella Milano sponda nerazzurra, la squadra del cuore del Pibe de Bari. C’è tanto altro: un progetto che rinasce con forza, fiducia e capacità di rischiare, un altro progetto – quello rossonero – che si trascina stancamente verso la fine di un ciclo ed attende ancor più stancamente forze fresche in grado di rinnovare.
LA RITROVATA VERVE DI MORATTI – E’ cosa nota ormai che il post-Mourinho lasci in eredità ai club di mezza Europa polvere e disastro: Josè da Setubal è un tecnico in grado di assorbire tutte le forze di un gruppo, finalizzando ogni aspetto al raggiungimento del successo. L’Inter ne è stata la conferma e i due anni che hanno seguito l’era portoghese sono stati forieri di insuccessi ed insicurezze, sul campo come nelle scelte societarie. Massimo Moratti però è tornato oggi saldamente al timone della sua Inter, rinfrancato dalla decisione di affidare ad un tecnico emergente quale Andrea Stramaccioni la guida tecnica della sua creatura: l’ex allenatore della Primavera – prima agli Allievi della Roma – ha portato la classica ventata di aria nuova in una casa invecchiata d’un tratto, il presidente ha respirato il vento ed ha messo in pratica il rinnovamento. Non a parole ma a fatti.
IL PROGETTO INTER – Salutati – epurati? – tali Julio Cesar, Lucio, Cordoba ora team manager, in attesa di imminenti novità sul fronte Maicon, poi Stankovic, Mariga, Poli, Palombo, Pandev, Forlan, Zarate, Castaignos e Pazzini, si è voluto praticamente chiudere con il passato. L’organico ha preso linfa vitale dall’approdo di calciatori quali Handanovic, Silvestre, Alvaro Pereira, Gargano, Mudingayi, Cassano e Palacio: pedine nuove ed in grado di rilanciare l’Inter sia in termini di qualità del gioco che risultati. Tocca all’emergente Stramaccioni amalgamare la nuova rosa: un allenatore molto duttile sotto il profilo tattico che, considerando le caratteristiche degli ultimi acquisti e volendo collocare Wesley Sneijder al centro del progetto tecnico, potrebbe virare su un 4-3-1-2. Valutiamo i motivi. La linea a 4 a protezione di Handanovic sarebbe composta da Maicon – Nagatomo in caso di partenza del brasiliano – Samuel, Silvestre ed Alvaro Pereira, con Ranocchia, Chivu e Jonathan a formare un settore valido anche nelle alternative. Diga di centrocampo con Cambiasso e Gargano, che aggiunti al dinamismo di Fredy Guarin – una delle reali novità della stagione nerazzurra – darebbe vita ad un settore completo e rinnovato; capitan Zanetti, Mudingayi e Obi per far tirare il fiato ai titolari. Settore offensivo: Sneijder da trequartista e faro della squadra, Palacio e Milito inizialmente da titolari indiscussi. Ma attenzione alla carta Coutinho: il giovane talento brasiliano è rinfrancato dall’esperienza in prestito con l’Espanyol ed ha la convinzione giusta per affermarsi nella prossima stagione e far saltare gli equilibri. Ance quelli tattici di Stramaccioni. Con un Cassano in più nel motore, tutto da scoprire.
PERCHE’ PIU’ DEL MILAN – Le questioni in casa Milanello non possono non essere oggetto di altra trattazione. In questa sede preme soltanto un confronto: l’Inter ha chiuso la porta a tanti ex “dipendenti” per poi rinnovare l’organico, il Milan si è fermato al primo passo. Senza trovare, almeno ad oggi, convinzione e forza per rilanciare le proprie ambizioni. Ripianando parte del rosso di bilancio con le milionarie cessioni di Thiago Silva ed Ibrahimovic al Psg senza reinvestire l’importo su eventuali sostituti credibili. Ai nastri di partenza della prossima stagione, ribadendo i sette giorni che mancano al gong del mercato e la difficoltà nell’ipotizzare stravolgimenti, l’Inter si presenta nettamente avanti al Milan e capovolge le gerarchie cittadine degli ultimi due anni. Moratti & co si candidano oggi come credibile alternativa alla favorita Juventus, ruolo che giocoforza non può recitare questo Milan.