2015
La Roma con Szczesny è più forte
Presentato oggi il nuovo portiere polacco: ecco perché la Roma con Szczesny ci guadagna
Wojciech Szczesny alla Roma: teniamo per un attimo fermo tutto il resto – dunque le operazioni negli altri settori di campo – e valutiamo pro e contro di questa operazione. I giallorossi guadagnano o meno dall’innesto dell’estremo difensore polacco? E’ Szczesny un portiere più forte di quel Morgan De Sanctis che ha difeso i pali della Roma negli ultimi due anni dopo il quadriennio partenopeo?
CARRIERE DIFFERENTI – La prima esperienza in pianta stabile di Morgan De Sanctis in una squadra di medio-alta caratura arriva nella stagione 2008-09, quando il portiere abruzzese difese i pali del Galatasaray prima di approdare al Napoli e dopo quattro anni alla Roma. Il salto è dunque arrivato a trentuno anni compiuti – De Sanctis classe ’77 – come premio ad una carriera senza particolari picchi ma piuttosto costante. Wojciech Szczesny, classe ’90, a vent’anni disputa metà campionato nell’Arsenal ed a ventuno ne diventa il portiere titolare. Il suo regno alla corte di Wenger durerà per quasi quattro anni, fino a quando qualche errore in termini di attenzione e la serrata concorrenza del forte colombiano Ospina hanno mutato il quadro generale. Il recente approdo del campione Petr Cech ha fatto il resto: meglio cambiare aria che rischiare di restare ai margini del progetto tecnico.
PIANO INTERNAZIONALE – Analisi che non viene smentita dal confronto internazionale: la Roma è in procinto di disputare per la seconda volta consecutiva la Champions League e nella massima competizione internazionale per club il numero di presenze è un punto a favore del polacco, Szczesny (con una carriera tutta ancora da vivere) ha già totalizzato 29 presenze tutte a difesa dell’Arsenal mentre De Sanctis ne vanta 21 divise tra le 8 con l’Udinese, l’unica con il Siviglia, le 8 con il Napoli e le 4 con la Roma. Compensa con un numero importante di apparizioni in Europa League. Non c’è storia – ovviamente al netto di una concorrenza di diverso tenore – in maglia nazionale: De Sanctis ha difeso la porta dell’Italia in 6 occasioni, Szczesny è l’indiscusso titolare di quella Polonia (già 23 presenze) vera novità delle qualificazioni ad Euro 2016, lì dove nel gruppo D comanda le operazioni addirittura avanti alla Germania campione del mondo. E con ottime possibilità di centrare la qualificazione al prossimo Mondiale considerando il girone eliminatorio composto da Romania, Danimarca, Montenegro, Armenia e Kazakistan.
OLTRE LA STATISTICA – Abbandonando il terreno dei numeri il succo del discorso non cambia: Szczesny (oggi presentato a Trigoria) appare portiere più forte e completo del suo collega De Sanctis e con ogni probabilità sarà il titolare nelle gerarchie di Rudi Garcia. Ha impressionante fisicità che riesce ad abbinare a buon dinamismo e reattività, ha consapevolezza e personalità giusta – derivanti anche dalla sua comprovata esperienza a certi livelli – per ambientarsi adeguatamente e guidare il pacchetto difensivo. In tal senso l’unica reale barriera da superare è quella linguistica: in un settore di campo dove si parla tanto – pena incomprensioni letali – è doveroso comprendersi in un attimo. Szczesny dopo la lunga esperienza in Premier League conosce alla perfezione l’inglese che però non è la lingua della retroguardia giallorossa, dove compaiono pochi difensori di ceppo britannico. Un veloce apprendimento dell’italiano può senz’altro aiutare. Non preoccupa invece la formula del trasferimento: prestito secco vero, ma il polacco non può permettersi di approdare a Roma in gita. Sa di trovarsi in uno snodo cruciale della sua carriera e di dover dare tutto per risollevare le sue quote: insomma Roma, tra i pali ti sei rinforzata, ora – con una concorrenza decisamente più agguerrita – c’è da valutare tutto il resto.