Donadoni: «Non pensavo di ritrovarmi disoccupato»

L’ex mister del Parma: «Ho detto no all’estero»

Roberto Donadoni è a spasso dopo una stagione dura e vissuta da uomo vero sulla panchina di un Parma disastrato e senza soldi, retrocesso e fallito dopo mesi di agonia. Un’esperienza unica a livello umano che non deve capitare mai più, così Donadoni descrive l’annata al Parma, anche se si dice orgoglioso si aver dimostrato che il calcio non è solo gente ricca ma pure uomini onesti col senso del dovere. Nelle categorie inferiori ci sono molti casi Parma e Donadoni si rammarica che nessuno ne parli: «Siamo assuefatti da questo tipo di ingiustizie, bisogna prendere decisioni forti e ridurre le squadre».

GIÙ DURO – E poi il calcioscommesse, chi sbaglia non deve più lavorare nel calcio, dice Donadoni: «Se io avessi fatto il malandrino non dovrei più entrare nel pallone e invece chi sbaglia si ricicla e riparte ma la gente è stanca. Tutto passa, non ci sono provvedimenti duri. Col Parma volevamo scioperare e ci hanno detto che rischiavamo sei mesi di stop». A La Gazzetta dello Sport ha parlato anche di calcio giocato dicendo che la Juventus resta favorita mentre il Milan deve aprire un nuovo ciclo vincente e necessita di tempo.

DISOCCUPATO – L’Inter invece secondo Donadoni può recitare un ruolo importante e il Napoli di Sarri è una bella storia per gli allenatori tutti; si augura anche che la Lazio vada in Champions League e vede nella Roma il riscatto. E Donadoni che fa? «Mi sarebbe piaciuto allenare la Fiorentina ma hanno scelto Sousa. Non pensavo di rimanere disoccupato, ho avuto offerte dall’estero ma non potevo portarmi dietro lo staff, non me la sentivo di avere un contratto ricco e voltare le spalle ai miei compagni di viaggio» ha commentato l’ex parmense.