2015
Prende forma il quinto intelligente Torino di Ventura
Il Torino che sarà: ancora cambiamenti, ancora giovani, ancora lentusiasmo di Ventura
Con l’immutato entusiasmo e la solita visione: quella dei giovani, di lavorare con loro per perseguire obiettivi di crescita complessiva. Parliamo di Giampiero Ventura, ed inevitabilmente del suo Torino, il quinto che allena dal 2011 e che ancora una volta fa i conti con i classici scossoni di calciomercato. Ma il Toro prende forma: valutiamo i principali argomenti di novità.
LA CESSIONE PESANTE – Consueta. Immancabile, come un orologio svizzero: fu così per Ogbonna, Immobile, Cerci ed infine Darmian. Il buon Matteo ha coronato il sogno di una vita trasferendosi al Manchester United e dunque centrando l’obiettivo di vestire la maglia di un top club mondiale, premio meritato alla luce di un percorso di crescita continuo quanto evidente. Molto importante per Giampiero Ventura perché, oltre all’ottimo livello qualitativo, perfettamente adattabile su ambedue le corsie: il tecnico ligure però, che già aveva fiutato l’addio, soprattutto nel girone di ritorno dello scorso campionato aveva avviato interessanti esperimenti per non lasciarsi trovare impreparato. E così più volte Darmian, se vogliamo a sorpresa, è rimasto in panchina per lasciare spazio a Bruno Peres e Molinaro, mai (neanche a parole) ritenuto di caratura inferiore dall’allenatore nelle sue rotazioni.
MERCATO FUNZIONALE – Il resto come spesso accade in tali frangenti lo fa il calciomercato ed il Torino si è portato avanti: a presidiare le corsie sono già arrivati gli ottimi Zappacosta ed Avelar, il primo reduce da un’ottima stagione in fase di spinta ed il secondo tra i pochi a non naufragare nel fallimento del Cagliari, il tutto per preservarsi anche dalla possibile ed ulteriore cessione di quel Bruno Peres che ha lasciato intravedere caratteristiche da potenziale calciatore di alta fascia. Gli altri innesti considerevoli sono arrivati in mediana: Baselli sarà il regista – e la doppia operazione con l’Atalanta da 11 milioni di euro va applaudita – ed a coprirgli le spalle saranno il riscattato Benassi (altra mossa di spiccata intelligenza) ed uno tra Acquah ed Obi, entrambi arrivati per garantire sostanza ad un centrocampo che sia allo stesso tempo di lotta ed impostazione.
COSA MANCA – La difesa a tre è una certezza: sesta della Serie A nella passata stagione, il serbo Maksimovic (oggetto del desiderio di diverse squadre di prima fascia nell’attuale sessione estiva di calciomercato), capitan Glik e l’evergreen Moretti garantiscono a Ventura potenza ed affidabilità. Padelli sarà in ballottaggio con il neo arrivo Ichazo? Detto di una mediana sì da amalgamare ma sulla carta assolutamente funzionale, la ciliegina sulla torta – e nelle casse granata non mancano i fondi – potrebbe arrivare in attacco. Non che il Torino non sia attualmente coperto: al fianco di Quagliarella, Maxi Lopez ha dimostrato di trovarsi a suo agio. Se però si vuole intentare un salto di qualità rispetto al nono posto dello scorso campionato (undicesimo attacco della Serie A) occorrerà un centravanti puro di più elevata caratura. Una promessa magari, o una pedina che ha già accumulato numeri importanti: Cairo e dirigenza lavorano sottotraccia, non sono da escludere novità gradite.