2015
Bologna, Saputo chiude a Pirlo: «Meglio i giovani»
Il presidente felsineo: «Ricambierò laffetto della città»
«Non voglio mettere bocca nel mercato. Ognuno nella società ha i suoi ruoli. Ma confesso che siamo un po’ indietro perché l’arrivo in A è stato soffertissimo e incerto fino all’ultimo. Quale calcio mi piace? Non ho un’idea precisa. O forse sì, ho ammirato il Carpi che ci ha bastonati 3 a 0. Hanno corso dall’inizio alla fine, lottando su ogni pallone. Non ho nemmeno un calciatore preferito, ma evito attaccanti e portieri. Mi piace chi sta a centrocampo e costruisce gioco». Joey Saputo, intervistato dalle pagine de La Repubblica, parla del mercato del suo Bologna. Chiudendo, di fatto, al possibile ingaggio di Andrea Pirlo: «Non serve urlare: compro questo o quello. Sono per gli investimenti a lungo termine. Pirlo è un grandissimo. Ma tra la polvere di stelle e un giovane campione con futuro scarto l’immenso passato».
PRESIDENTE VERO– Un presidente particolare, Saputo. Tra i suoi primi passi, un incontro con tutti i dipendenti del club: «Volevo conoscere la gente che ci lavorava. Squadra a parte. Sapere cosa pensavano delle loro mansioni, dell’ambiente, e di come si poteva migliorarlo. Quando sono andato in lavanderia, si sono presentate due signore. Mi hanno detto: la lavatrice ha un problema, non funziona più bene, e allora tante maglie le laviamo a mano. Ho pensato: siamo nel 2015 e c’è ancora chi fa il bucato della squadra sciacquando i panni?».
PROGETTO – «Serve un rifacimento: per i primi interventi al Dall’Ara – prosegue Saputo – la data è settembre. Per la ristrutturazione generale entro due mesi avremo una prima valutazione dei costi. Credo attorno ai 4-5 milioni. Un anno per il progetto definitivo. Restyling, hospitality, curve, ampliamento parcheggio, copertura dello stadio. Anche il centro di Casteldebole va riammodernato, vorrei spazio per le giovanili e le donne. Una stessa casa per tutto il Bologna. È così che si costruisce il senso di appartenenza. Io sono grato di ricambiare questa città che mi ha accolto bene, ma a tutti dico: pazienza. Siamo ritornati in A, con molta fortuna, ora dobbia- mo lavorare per restarci. E a proposito: la nostra terza maglia la sceglieranno gli abbonati».