CdS: Porto – Doyen, una fabbrica d’oro

La proficua collaborazione regala plusvalenze da record

Il Porto, è cosa nota, ha tanto da insegnare in quanto ad investimenti mirati seguiti da plusvalenze importanti. Negli ultimi anni sono numerosi gli esempi di giocatori arrivati nel club portoghese senza particolare clamore e ripartiti, invece, come campioni pagati a peso d’oro. Il Corriere dello Sport si sofferma proprio su tale aspetto sottolineando come il Porto sia riuscito a superare i 600 milioni di euro di attivo dal 2000 ad oggi solo per la compravendita dei giocatori, riuscendo al contempo a conquistare importanti trofei anche sul fronte europeo (la storica Champions con Mourinho, due Europa League e nove titoli nazionali). Emblematica in tal senso anche la storia di Jackson Martinez, che fino a tre stagioni fa militava nel campionato messicano per poi essere scoperto e lanciato nel grande calcio europeo proprio dallo stesso Porto.

UN RUOLO STRATEGICO – Il quotidiano si sofferma anche sul peso del Doyen Group nelle sorti del Porto:  il piano del gruppo mirava all’ingresso graduale nell’universo della Liga, inizialmente come semplice sponsor, per poi allargare il proprio peso. Una missione perfettamente riuscita che si lega anche ad investimenti sui giovani talenti della Liga. Nell’arco di 5 anni il progetto ha dimostrato tutta la propria forza e il caso più eclatante è stato quello legato a Radamel Falcao, prelevato dal Porto per appena 5,43 milioni e passato all’Atletico Madrid per 40 milioni solo due anni dopo. Solo Doyen Group ha reso possibile un simile affare, detenendo una percentuale importante sui diritti del colombiano.