2015
Juventus, Allegri: «Domani giocherà Barzagli»
Il tecnico sta parlando in conferenza stampa
Domani sarà il punto più alto della carriera di Massimiliano Allegri. Il tecnico della Juventus si giocherà la finale di Champions League all’Olympiastadion di Berlino contro il Barcellona, in una notte magica. Oggi, alla vigilia, ecco la conferenza stampa dello stesso Allegri: «Credo che siamo partiti con un obiettivo importante, ovvero arrivare nelle prime otto, siamo andate oltre arrivando tra le prime due. Adesso bisogno arrivare primi. Il mio ruolo è quello di un allenatore che ha cercato di aggiungere qualcosa a quello che già la squadra sapeva fare, e soprattutto migliorare».
MESSI E COMPAGNI– Allegri prosegue: «Che sia la partita più importante della vita di Vidal, credo di sì. Spero che ne giochi altre importanti come queste. Come si fermano Messi, Neymar e Suarez? E’ sempre il solito ritornello. Sono tre giocatori straordinari, bisognerà essere molto bravi, ma soprattutto bisogna partire dal presupposto che difficilmente la partita finirà zero a zero, e quindi bisognerà segnare. Il Barcellona, due anni fa giocava in modo completamente diverso, senza centravanti. Adesso invece hanno uno Xavi in meno e un Rakitic in più, due giocatori diversi. Ha un centravanti che prima non aveva, è un Barcellona diverso. L’Heysel? Una tragedia che rimarrà nelle pagine nere della storia del calcio. Credo dunque che quest’anno sia un anno da ricordare, per commemorare le vittime e stringersi con affetto attorno a tutti i familiari».
OUTSIDER – Allegri ha continuato, parlando anche di Luis Enrique: «Per Luis Enrique parlano i risultati. Domani sicuramente una delle due squadre vincerà tutti e tre i titoli, speriamo noi, e quindi bisogna solo fargli i complimenti: non era facile, non è mai semplice quando si allenano le grandi squadre. Lui aveva dei valori anche quando era alla Roma, ma arrivare in un campionato nuovo, con una realtà diversa, porta qualche difficoltà. Ma già si vedeva che aveva delle idee giuste».
MERCATO – Sulle voci di mercato: «Prima di una finale di Champions, credo che questo disturbi ben poco, anzi niente. Domani saremo tutti concentrati sulla partita, e come in tutte le finali di Champions, ci vorrà anche un pizzico di fortuna che dovremo essere bravi a tirare dalla nostra parte. La squadra ha lavorato serenamente da lunedì, da quando abbiamo ripreso, dispiace per quello che è successo a Chiellini, ma si vede che doveva andare così. Abbiamo perso un giocatore che aveva fatto tutto il cammino della Champions dall’inizio, e anche un anno importante. Ho Barzagli e Ogbonna a disposizione. Se Barzagli, come sembra, sta bene, gioca lui, altrimenti giocherà Ogbonna. Gli esterni del Barcellona? Più che limitare bisogna pensare come poter andare a segnare, dovremo fare una partita tecnica, che fa della fase offensiva la sua arma migliore, difendendo anche bene nella metà campo avversaria».
TIFOSI – Sui tifosi: «Tifosi contro? Credo che questo faccia parte dello sport. Penso sia importante per il calcio italiano avere una squadra italiana in finale di Champions, che manca dal triplete dell’Inter, da cinque anni. Si è ricreato il movimento in Italia, e credo che la maggior parte degli italiani vogliano vedere la Juventus alzare la coppa. I punti deboli del Barcellona? Domani sera tutti i giocatori daranno il meglio, è una partita unica, non abbiamo possibilità di rivincita, e tutti dovremo essere nelle migliori fisiche e mentali. Bisognerà giocare bene contro una squadra che ha grande qualità, ma come tutte le squadre ha dei punti deboli. Spero che domani sia battibile, noi siamo qui per questo, altrimenti organizzavamo una gita diversa».
LA NORMALITA’ – Allegri ha proseguito: «Domani dovremo fare l’ultimo passo, importante e difficile, ma come tutte le partite di Champions. Io dico sempre che quelli che determinano la partita sono i giocatori, l’allenatore deve metterli in condizione di esprimersi al meglio. La gavetta credo sia stata importante nel mio percorso, ho imparato molto da quando ho iniziato, e ho ancora da imparare finchè non smetterò di allenare. La squadra? E’ concentrata. La Juventus ha giocato sette finali, vincendone due e perdendone cinque, mentre il Barcellona ne ha giocate sette vincendone quattro. Fate i vostri conti. Mentalità europea? Soprattutto in Champions, gli episodi sono decisivi. Abbiamo fatto una competizione importante in cui siamo passati da partite in cui abbiamo giocato bene a partite giocate meno bene, come quella di Monaco. Non si può sempre giocare bene. E’ cambiato il modo di giocare, in Europa abbiamo difeso con la difesa a quattro. L’anno scorso la Juventus è stata eliminata con un episodio sfavorevole in Turchia, e a volte le annate pendono da una parte o dall’altra. Quest’anno però, indipendentemente da domani, la Juventus ha fatto una stagione straordinaria. Vincere quattro campionati di seguito e la decima Coppa Italia non è semplice, la società si è anche consolidata per migliorarsi in futuro e stabilirsi tra le prime otto in Europa, e questa è l’annata giusta per darsi questo slancio».
RICORDI – Ancora Allegri: «Luis Enrique conosce il calcio italiano, ma domani è una partita a sè. Bisognerà essere molto bravi a rimanere novanta minuti dentro la partita. E’ lì che dobbiamo essere forti mentalmente, per ribaltare il risultato che al momento ci vede sfavoriti nei confronti del Barcellona. Domani credo che il termometro della partita siano i nostri quattro centrocampisti. Buffon e Tevez per il Pallone d’Oro in caso di vittoria? Sarebbero due candidati anche senza vittoria. Tevez per la carriera, e Buffon perchè quest’anno è stato decisivo in partite importanti, lui merita il Pallone d’Oro».