2015
Il cielo di stelle sopra Berlino
Champions League, è tempo di finale: Juventus e Barcellona si contendono lo scettro
Da Damiel e Cassiel, gli angeli vaganti del film “Il Cielo Sopra Berlino” di Wim Wenders, regista peraltro ospitato proprio dalla Juventus allo Stadium lo scorso 23 maggio in occasione della sfida casalinga con il Napoli, ai vari Messi, Neymar, Pirlo e Tevez. E’ la notte dei sogni di Juventus e Barcellona, quella diversa da tutte le altre, quella che giocoforza passa dalla luce delle tante stelle presenti sul prato dell’Olympiastadion di Berlino.
IL CIELO SOPRA BERLINO – Nell’idea geniale di Wenders i due angeli Damiel e Cassiel attraversano negli anni ’80 (film datato 1987) in lungo e largo l’intera Berlino e spiano sogni e sensazioni di una popolazione divisa tra peso del passato e visione del futuro: una città in piena transizione, come spesso le è accaduto considerate le pagine di storia che l’hanno interessata soprattutto nel ventesimo secolo, eppure così vitale e dinamica. All’avanguardia artistica, vent’anni dopo l’Italia fu lieta di intrecciare una sua pagina d’arte alla città di Berlino legando quello che è forse il più bel ricordo dello sport nostrano: Germania 2006, l’Italia di Lippi, Buffon e Pirlo campione del mondo sotto un cielo pieno di stelle. Tante di queste cadute in campo così come accadrà domani ancora – corsi e ricorsi storici – all’Olympiastadion di Berlino: le ambizioni italiane passano dalla Juventus e si spogliano di fronte a fenomeni astrali del calibro di Messi, Neymar, Iniesta e chi più ne ha ne aggiunga.
PARATA DI STELLE – Sì, è proprio il caso di ribadirlo: il Barcellona ha scelto di fare le cose in grande nel giorno in cui ha acquistato Neymar senza privarsi di Messi. Un’unione sublime di genio e talento che, dopo i disastri della gestione Martino, l’anno di ambientamento del brasiliano e quello vissuto da entrambi in attesa del Mondiale sudamericano, si è concretizzata in tutto il suo splendore. Neymar era l’idolo di casa per il suo Brasile ed unico depositario di una nazionale mai così priva di inventiva, Messi si trovava invece di fronte al solo maledetto scoglio della sua carriera – vincere una Coppa del Mondo con la sua Argentina come Maradona – e l’occasione ghiotta di riuscirci proprio nel rivale Brasile ha distolto l’attenzione. Posto alle spalle il grande evento, i due fuoriclasse hanno messo le cose in chiaro riportando il Barcellona al posto che le spetta: con un calcio peraltro, merito anche di Luis Enrique, differente rispetto al passato e che si sviluppa rapidamente in verticale. La riconversione di Iniesta in centrocampista più totale e meno votato al possesso palla e l’approdo di quel Luis Suarez che ha completato un tridente da sballo hanno fatto il resto: i blaugrana arrivano al grande appuntamento come meglio non potrebbero. Solidi ed incontenibili.
IL CAMPIONE DEL MONDO CHE NON T’ASPETTI – Della Juventus sappiamo tutto e certamente non si presenta da meno alla notte più importante del suo ultimo decennio: campione d’Italia per la quarta volta consecutiva nonostante i dubbi che avevano accompagnato il movimentato avvicendamento tecnico, vincente in Coppa Italia ed in odor di Triplete proprio come il suo rivale. Juventus e Barcellona hanno dominato la stagione europea ed è sacrosanto che siano loro a contendersi lo scettro del migliore. Gli spagnoli, o meglio i catalani, reciteranno il ruolo di favoriti assoluti: le ragioni le abbiamo dettagliate. Alla banda Allegri il compito di rovinare la festa: che non vuol dire partire battuti ma consapevoli. Non c’è nulla di male nell’essere inferiori ad un tripudio di talento, tecnica di base, varietà di repertorio e genialità: la sensazione dominante è che questa Juventus sia tanto forte da essere di base pronta per la vittoria della Champions League. Avrebbe vinto con chiunque altro, ha invece beccato gli alieni e non parte con i favori del pronostico. Può ribaltarli? Perso Chiellini – non ci voleva! – toccherà ad un altro campione del mondo: Andrea Barzagli. Non lo abbiamo citato in precedenza con Pirlo e Buffon per lasciargli le conclusioni: servirà il miglior Barzagli per tenere alto quel muro che è valso la finale.