2015
Atalanta, Raimondi fino al 2016: «Ho ancora tanto da dare»
Il laterale bergamasco: «La società lo sa, per questo ho rinnovato»
«Credo che il mio rinnovo sia arrivato perché in società hanno ben chiaro quello che posso dare all’Atalanta dentro al terreno di gioco. Parlavamo di questo prolungamento da diverso tempo, ben prima del mio infortunio e penso, nelle settimane precedenti alla sfida di Empoli, di aver dimostrato ancora una volta ciò che Raimondi può mettere in campo. Fuori dal campo, la mia passione per questa maglia mi ha portato e mi porterà a dare tutto, spontaneamente e incondizionatamente, senza nessuna remora». Christian Raimondi, intervistato dai microfoni di Bergamo Post, giura fedeltà all’Atalanta: nelle scorse ore, infatti, è arrivato il rinnovo contrattuale per un altro anno.
STAGIONE DIFFICILE – Per la Dea, una stagione molto difficile: «Il mio voto alla stagione dell’Atalanta è un 6. Abbiamo raggiunto la salvezza, era il nostro obiettivo minimo e lo abbiamo portato a casa ma devo essere sincero: una stagione in cui l’Atalanta si salva con due giornate di anticipo, secondo me, meriterebbe sempre un bel 7 pieno. Quest’anno abbiamo fatto forse meno rispetto alle aspettative, e per quello mi sento di dire che la stagione è appena sufficiente. Attenzione, però: nessuno dimentichi che non è affatto facile salvarsi in Serie A».
TORNERO – Per il laterale nerazzurro, la possibilità di vestire nuovamente la maglia nerazzurra: «Ho lavorato tantissimo per tornare in campo con il Milan, il dispiacere di non esserci stato è molto grande. Avevo promesso che sarei tornato per l’ultima giornata, era l’obiettivo che mi ero prefissato ed anche se sapevo che i canonici sei mesi scadevano più avanti (il 30 maggio erano passato 5 mesi e 10 giorni dall’intervento) volevo davvero rientrare. Ci siamo confrontati con il medico e non abbiamo rischiato. Il mister aveva tutti disponibili e c’è stata l’occasione, ad esempio per Scaloni, di giocare forse gli ultimi minuti con la maglia dell’Atalanta, o di dare spazio a quei ragazzi che nel resto della stagione non ne hanno avuto molto. Alla fine va bene così».