Jansson: «Torino, torno per il ritiro»

Il difensore granata ha parlato dopo l’intervento al ginocchio

Niente Svezia per Pontus Jannson, che ha preferito saltare l’impegno con la sua Nazionale per farsi trovare pronto al raduno del Torino: «Il club ha avuto la priorità. Ho passato mesi difficili, con molti pensieri. Ma non potevo continuare così. Ho 24 anni e non ce la facevo più a svegliarmi con il dolore ogni mattina. Iniziamo il precampionato tra cinque settimane. Voglio esserci e per questo ho detto no ala nazionale», ha dichiarato il difensore granata, operato mercoledì da uno specialista di Umea e tornato a casa ieri nei pressi di Malmoe per la riabilitazione.

L’OPERAZIONE – Jansson ha parlato poi, come riportato da Tuttosport, dell’intervento: «Il medico ha bruciato i vasi sanguigni sul tendine rotuleo e rimosso un osso che sfregava. la problematica è iniziata quando avevo 18 anni, però il dolore è tornato forte negli ultimi sei mesi. Ho cercato di non lamentarmi. In Italia ogni allenamento è come una partita e devi mostrare di che pasta sei fatto. E più carichi più il problema si allarga. La scelta quindi tra Toro e Svezia è stata difficile, ho pensato anche a fare l’iniezione e stringere i denti: ma in che condizione sarei stato?».

IL FUTURO – L’obiettivo è di tornare in tempo per il ritiro estivo e di farsi trovare pronto da Giampiero Ventura: «La tempistica mi aiuta a esserci in ritiro. E arrivare in ritardo non mi avrebbe aiutato, soprattutto ora che sento di avere la possibilità di recitare un ruolo importante nel Toro. Il primo anno devi dimostrare che sei all’altezza e io ci sono riuscito. Ora altri club possono strapparci dei titolari. D’altronde è la strategia del Torino: reclutare a buon mercato per poi rivendere. Spero che mi apra la possibilità di avere il posto. E allora sarò pronto a prenderlo».