2014
Brasile, allarme Neymar. Scolari tuona: «Colpito duro come Ronaldo»
Le parole del ct della Seleçao sull’attaccante, in dubbio per la Colombia.
MONDIALI BRASILE NEYMAR – Ha alzato la voce Felipe Scolari per difendere Neymar, le cui condizioni fisiche hanno fatto scattare l’allarme in Brasile. L’attaccante della Seleçao, infatti, ha concluso la partita contro il Cile con la caviglia bendata e il ghiaccio sulla coscia destra. Secondo il commissario tecnico Neymar è vittima degli interventi violenti degli avversari: «Ho già vissuto questa situazione agli Europei del 2004, quando ero commissario tecnico del Portogallo. Allora nel mirino c’era Cristiano Ronaldo. Sempre sottoposto a marcature “speciali”. Ricordo che nella semifinale contro l’Olanda fu colpito duro dopo appena cinque-dieci minuti. E fu costretto a uscire nel secondo tempo. Neymar sta subendo lo stesso trattamento di Cristiano. Finisce ogni partita con le gambe gonfie. Dopo cinque minuti della gara contro il Cile è stato colpito con violenza. Non so come abbia fatto a continuare a giocare i supplementari e a non perdere la concentrazione quando ha calciato il rigore decisivo. E’ stato un eroe. Però non so se recupererà per venerdì contro la Colombia», ha dichiarato, come riportato da “La Gazzetta dello Sport”.
LA MATURAZIONE – Ma Scolari ha evidenziato anche la crescita del talento brasiliano: «Neymar è un giovane di 22 anni con l’esperienza di un uomo di 35. E’ forte mentalmente, non si fa schiacciare dallo stress. Lui ama giocare a pallone e questa felicità lo aiuta a vivere nella maniera giusta i momenti speciali. Neymar è andato sul dischetto come se dovesse battere un rigore a torso nudo sulla spiaggia di Santos in un pomeriggio passato con gli amici. Portiere da una parte, palla dall’altra. Semplice».
LE CONDIZIONI – Sottoposto alle prime cure per ridurre gli ematomi e combattere l’infiammazione, Neymar dovrebbe farcela per la sfida contro la Colombia, secondo il responsabile dello staff medico Josè Luiz Runco: «Nei prossimi giorni dovrà sopportare un dolore molto forte. Abbiamo cinque giorni di tempo prima della prossima sfida. Vedrete che ce la faremo».