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Buon compleanno a… Jhon Lucumi
Oggi Jhon Lucumi compie 25 anni. Per presentare la sua biografia, è giusto partire da come lo faceva il Bologna la scorsa estate, quando lo aveva appena preso e lo raccontava ai propri tifosi
Oggi Jhon Lucumi compie 25 anni. Per presentare la sua biografia, è giusto partire da come lo faceva il Bologna la scorsa estate, quando lo aveva appena preso e lo raccontava così ai propri tifosi sul suo sito: «Il Bologna Fc 1909 comunica di aver acquisito a titolo definitivo dal Koninklijke Racing Club Genk il diritto alle prestazioni sportive del difensore Jhon Lucumi. Terzo colombiano della storia del club, da tre anni in Nazionale, Jhon è un difensore centrale di imponente struttura fisica e di piede mancino, dotato di grande atleticità e buona tecnica. Reduce da quattro ottime stagioni al Genk nel campionato belga, condite dalla vittoria di uno scudetto e di una Coppa nazionale, Lucumi ha collezionato presenze anche in Europa League e in Champions, e a 24 anni vanta già oltre 200 partite in carriera. Dopo gli esordi in patria, al Deportivo Cali, si è trasferito nelle Fiandre nell’estate del 2018 e in particolare dalla stagione 2020-21 ha dimostrato piena maturità, con personalità, senso della posizione e ottime scelte di tempo negli interventi: ostico nell’uno contro uno, naturalmente si affida allo strapotere fisico che lo contraddistingue, e si trova comunque a suo agio col pallone fra i piedi. Attira quindi l’interesse di squadre di blasone e caratura internazionale come ad esempio il Barcellona, ma il trasferimento in blaugrana previsto nell’estate 2021 salta per pochi dettagli. Dall’agosto 2022 passa dal Genk al Bologna a titolo definitivo».
É un ritratto che lascia intendere il percorso in crescita del ragazzo, arrivato alle soglie di uno dei club più importanti al mondo. Con molto calore, anche se nega che sia per ragioni di consanguineità, dopo un po’ di mesi in Italia Lucumi riceve l’endorsement dal difensore grintoso per eccellenza, Ivan Cordoba, che su Tuttosport lo fa rientrare nella categoria “consigli per gli acquisti”: «Dico John Lucumi e non perché sia colombiano. Lo seguo da quando giocava nel Calì e con la maglia della Colombia Under 17. Lo seguo anche oggi che gioca nel Bologna. É forte fisicamente, è mancino. Può fare il terzino o il centrale, può giocare a tre come a quattro». Per restare in ambito interista, anche Lucumi quest’anno con il compagno in rossoblu Posch lo si è visto protagonista di una scena alla Barella e Lukaku: e non quando i due si scambiano la palla con profitto, bensì quando non se le mandano a dire (con un certo gusto).
Detto che il suo primo anno in Italia è stato positivo, titolarissimo nella formazione di Thiago Motta che in lunghi tratti è stata tra le migliori per qualità espressa; aggiunto che il nazionale colombiano viene annunciato come uno dei papabili alla sostituzione di Kim, qualora il Napoli decidesse di privarsi del sud-coreano, e pertanto si ritroverebbe a giocare con lo scudetto sulla maglia; l’ipotetico titolo di un trattato sul suo percorso potrebbe essere “Jhon Lucumi: da Haaland a Hojlund”. Suona bene, fa tanto traccia di esame di maturità che è attuale in questo periodo e qualcosa di significativo su di lui ci permette di raccontarlo. Tre anni fa, infatti, da difensore del Genk, Lucumi si trovò ad affrontare il ciclone norvegese. Erling giocava ancora nel Salisburgo e al loro primo appuntamento in Austria fece la metà dei gol della sua squadra: 3 su 6. Come tutti Jhon ci capì poco, però un segnale lo diede firmando una delle due reti belghe, indirizzando un destro di consolazione in una mischia in area. Al ritorno non andò molto meglio, un altro 4-1 e Haaland si limitò a una sola rete. Giusto per assonanza linguistica, con aggiunta un po’ di somiglianza per come sprigiona potenza, il duello con Hojlund è stato il più vinto tra i tanti ingaggiati in Serie A.
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