Buon compleanno a... Ruan Tressoldi
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Buon compleanno a… Ruan Tressoldi

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Gli auguri di compleanno di oggi a Ruan Tressoldi, difensore brasiliano classe 1999 di proprietà del Sassuolo

Oggi Ruan Tressoldi compie 24 anni. Dal gennaio del 2022 vive in Italia e gioca nel Sassuolo: non è un titolarissimo, ma nei suoi poco più di 500 giorni trascorsi a Reggio Emilia un suo spazio lo ha trovato, anche se ci sono almeno due situazioni negative che si impongono nella sua immagini. Nelle quali, per la verità, non è che il brasiliano sia stato particolarmente fortunato, anzi non lo è stato proprio niente, quasi fosse lo scotto da pagare per entrare nel calcio delle nostre parti. Una specie di rito di passaggio, un po’ crudele e molto beffardo.
Procediamo con ordine in senso cronologico. L’11 agosto del 2021 la società emiliana annuncia il suo acquisto contestualmente a quello di Matheus Henrique: entrambi vengono presi a titolo definitivo dal Gremio, dove Ruan rimane fino a fine anno per accumulare ancora un po’ di presenze. L’allenatore che lo lancia è quel Renato Portaluppi che abbiamo visto anche nella Roma sul finire dei dorati anni ’80; o meglio, che è stato sottratto allo sguardo molte volte, perché mentre in patria si è vinto la Copa Libertadores, nella Capitale è capitato più volte che arrivasse all’allenamento in condizioni alterate dall’alcol e, con il tatto che gli era proprio, Nils Liedholm lo faceva allenare lontano dagli altri, meglio che non si sapesse quanto lunghe fossero le sue notti trascorse in giro.
Tressoldi parla di lui come di un padre che lo ha portato ad entrare in prima squadra e non esita a dimostrargli pubblica stima. Ai media italiani si presenta come un difensore rapido, con buona tecnica, grande attenzione, forza fisica e determinazione. Quanto alla Serie A, ritiene che sia «un campionato molto combattuto e intenso dove tutte le squadre sono forti e fisiche». La nuova esperienza gli piace molto per un motivo: «Penso che il gioco del Sassuolo sia ideale per le mie caratteristiche. Mi piace la filosofia di gioco di mister Dionisi basata sulla gestione della palla che mi facilita l’inserimento in questa squadra».
Nella sua prima stagione ci sono due gare che lo vedono in difficoltà. A Salerno non piace particolarmente in fase di costruzione. Ma è soprattutto a Cagliari che viene chiamato a sostituire Toljan e va in grave difficoltà.

Lo si ricorda principalmente, però, per la gara di Coppa Italia con la Juventus. A due minuti dal termine, il Sassuolo sta approdando ai tempi supplementari quando Vlahovic ingaggia con lui un prolungato corpo a corpo, terminato con una conclusione che lo colpisce: palla in rete, eliminazione dalla competizione e prima grande prova che la Sfiga si accanisce su di lui.
La seconda arriva poche giornate fa, stavolta a San Siro.

Tressoldi si trova a dover marcare uno scatenato Lukaku. Dopo 5 minuti, al primo strappo del belga, il brasiliano è talmente bravo a chiuderne la strada da indurlo a non provare più la ricerca della profondità, nonostante San Siro rumoreggi alquanto per invitarlo all’uno contro uno. Ha ragione Big Rom. Che la via del gol la trova lo stesso, con una torsione dal limite e conclusione sotto la traversa. E fin qui, non è che si possa colpevolizzare più di tanto il suo controllore. Ma nella ripresa, succede che su un tiro-cross di Bellanova sia lui a mettere la sfera alle spalle di Consigli. E tre minuti dopo, stavolta in modo del tutto involontario, un pallone scagliato da Lautaro trova ancora Ruan a deviarlo in rete.

Com’è successo nell’ultima giornata di campionato contro la Fiorentina, dove si è fatto espellere, Sassuolo è un club dove è possibile sbagliare senza che il mondo finisca e i giudizi diventino apocalittici. A partire dallo stesso Dionisi, che l’analisi dei difetti la inserisce saggiamente all’interno di una valutazione complessiva: «Uno è fortuito, l’altro è stato un errore tecnico. Se parliamo della prestazione, ha fatto una gara importante. Un difensore non dovrebbe sbagliare mai, se sbaglia subisci gol, ma sugli episodi può migliorare». Perciò, Tressoldi «per me è un giocatore forte». Prossimo step: toccare la quota delle 20 presenze stagionali, un obiettivo che ancora non ha raggiunto.