2020
Caputo: «Al Sassuolo ci divertiamo, le gare non finiscono mai»
Ciccio Caputo ha parlato alla Gazzetta dello Sport della stagione del Sassuolo e di come la squadra di De Zerbi si diverta
Ciccio Caputo ha parlato alla Gazzetta dello Sport: queste le parole dell’attaccante del Sassuolo.
SQUADRA – «Non è che ci scateniamo, facciamo quel che De Zerbi ci fa provare e riprovare e lo mettiamo in pratica con costanza e continuità. Soprattutto divertendoci. Perché la verità, qui, è che ci divertiamo un casino. Il tecnico ci dice sempre: “Se vi divertite possiamo ottenere risultati”. E così è. Anche contro la Juve sotto di due gol abbiamo continuato a fare quel che sappiamo e vogliamo fare. Divertendoci anche».
JUVE – «Credo che dopo due gol presi in diciotto minuti tutti abbiano pensato una sola cosa: vabbé, partita finita. Invece no. Con noi le partite non finiscono mai. Abbiamo raggiunto un livello mentale potente. E’ successo contro la Lazio, col Verona e l’Inter, ultimamente».
DE ZERBI – «E’ molto esigente ed è la verità. Ma devo dire che dopo il lockdown siamo stati una squadra esemplare: ci siamo presentati a livello fisico e mentale con una voglia assurda, e si è visto come siamo ripartiti. Forse è servita anche un’altra cosa: siamo rimasti tutti, dico tutti, in città durante quei due mesi. Nessuno ci ha obbligati, lo abbiamo fatto perché lo sentivamo: non è stato facile ma anche questo è un segno di attaccamento al club, alla città, al tecnico».
3-3 CONTRO LA JUVE – «Cosa mi è rimasto? «La prestazione e la reazione da squadra che abbiamo avuto. E potevamo, due volte, arrivare a fare anche il quarto gol. Prima ho letto una statistica: era dal 2014 che il portiere della Juve non faceva così tante parate in una gara. Orgoglio».
CONTE E DE ZERBI – «Antonio l’ho avuto per due anni, ho vinto due campionati e mi ha dato tanto a livello di mentalità. De Zerbi? Con lui basta che ci guardiamo e ci capiamo. Si è creato un feeling fra noi inimmaginabile, sempre con massimo rispetto».
CARTELLI – «Sinceramente volevo farne un altro, ma mi sono fermato perché poi rischiavo di diventare una caricatura, di sembrare un salvatore della patria o di farmi pubblicità. Invece voglio solo… scrivere la mia storia sul campo perché volenti o nolenti è quello che conta».
EUROPA LEAGUE – «Noi per l’Europa League ci proviamo fino all’ultimo istante: e le nostre gare lo dimostrano. La Champions, ovvero il tavolo dei grandi… grandi, è un discorso che al momento è un po’ azzardato fare. Poi vorrei dire che nel lungo periodo potrà accadere: una società come questa può benissimo ambire a una Champions League ma adesso non troverei nemmeno le parole giuste per poterne parlare».
NAZIONALE – «E’ il sogno da bambino che inseguirò finché gioco, fino all’ultimo secondo. Ora la mia nazionale è neroverde».