Catania, Montella: "Legato a Roma anche per fattori di famiglia" - Calcio News 24
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2012

Catania, Montella: “Legato a Roma anche per fattori di famiglia”

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Vincenzo Montella, allenatore del Catania, ha parlato in maniera esaustiva in conferenza stampa di quello che sarà il suo futuro, toccando in maniera approfondita le voci su un suo approdo alla Roma:: “Il mio futuro? È un discorso che va affrontato ed in parte è già stato affrontato. Io a Catania mi trovo bene e con alcune persone vicine alla squadra mi trovo bene e c’è un certo affetto. Qui ho trovato un grande sostegno ed appoggio da parte dalla società che è sempre presente e si occupa anche della gestione del calciatore fuori dal campo, e questo mi ha aiutato moltissimo. Per ora non c’è stato nulla di concreto con nessuna squadra in questi ultimi mesi c’era la possibilità di interagire con club importanti, ma c’era una stagione in corso col Catania. Detto questo, verso la Roma c’è una debolezza, non solamente per la mai storia, ma anche per motivi di famiglia che mi legano alla città. Sicuramente ripensare a cose quotidiane come accompagnare mio figlio a scuola ogni mattina potrebbe condizionarmi, ma questo per ora è rumore: non ci sono scadenze o giorni contati per parlare con i dirigenti della Roma. Ad oggi di reale e concreto non c’è niente. Non ho agenti, dunque nessuno ha parlato per me o può aver parlato per me. Con il presidente Pulvirenti c’è un rapporto sereno e corretto, ci incontreremo per valutare bene il futuro. Vedremo. Rischi di un eventuale ritorno a Roma o permanenza a Catania? I rischi ci sono sempre, ovunque. A posteriori è più facile. In questo mestiere non puoi mai gioire, non te lo permette. I rischi sono da calcolare sempre e da preventivare. In ogni piazza si rischia. Se non parti bene rischi ovunque. Soddisfatto della stagione? Alla classifica non voglio dare peso particolare, non l’ho mai fatto. Il Catania ha fatto un buonissimo campionato, giocando un bel calcio, ed anche un campionato regolare per quelle che sono le nostre potenzialità. Non lo abbiamo legittimato nel finale ed abbiamo sciupato in parte il grande campionato fatto dai giocatori. Mi dispiace soprattutto per loro perché un’altra posizione di classifica sarebbe stata più vicina a quanto è stato espresso sul campo. Ci è mancato l’ultimo gradino che avrebbe portato all’aspettativa dei cinquanta punti. Quando la mia scelta? Nella mia carriera da giocatore ho fatto sempre scelte molto ponderate, passando prima dalla media squadra e poi nella grande. Da allenatore temo che questa stessa situazione non si possa ripresentare. Ad oggi non ci sono condizioni che potrebbero portare ad una scelta, l’interesse mi lusinga, ma ci sono tante cose da valutare. Anno scorso pensavo che il mio percorso da allenatore fosse lontano da Roma, ma se mi avessero chiesto di restare non avrei potuto dire di no, per una serie di altri fattori. Qui comunque mi sento bene ed ho motivazioni. Se dovessi restare vorrei maggiore spazio nell’area tecnica? Non ho questa esigenza particolare. È già faticoso fare l’allenatore, è un ruolo dal quale mi vorrei sottrarre piuttosto. Penso un allenatore debba fare un allenatore. Con l’Europa sarei rimasto? Penso di aver già risposto ampiamente a questa domanda”.