Chievo, Corini: «Salvezza? Non è fatta, attenzione al Sassuolo» - Calcio News 24
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2014

Chievo, Corini: «Salvezza? Non è fatta, attenzione al Sassuolo»

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corini chievo aprile 2014 ifa

L’allenatore del club clivense smorza gli entusiasmi: la strada per la salvezza è lunga.

CHIEVO VERONA CORINI – Non vuol sentir parlare di salvezza già acquisita Eugenio Corini, che tiene alta la concentrazione in casa Chievo Verona in vista dei prossimi impegni in campionato. Nel prossimo turno del resto c’è lo scontro diretto con il Sassuolo: «E’ ancora lunga: basta un passo negativo col Sassuolo, sabato, per tornare nella mischia. Certo, la vittoria di Livorno è stata fondamentale, ma deve essere seguita da una conferma immediata. I ragazzi erano contenti, e ci mancherebbe, però anche consapevoli che nulla di decisivo è stato portato a termine. Per prima cosa ho fatto loro i complimenti, hanno dimostrato personalità, voglia di lottare, lucidità e unità di gruppo. Ma, ho concluso, non è finita», ha dichiarato l’allenatore del club clivense ai microfoni di “Tuttosport”.

LE DIFFICOLTA’ – Corini ha poi analizzato il cammino del Chievo, soffermandosi su un particolare momento di difficoltà: «Chi conosce certe dinamiche, sa cosa significhi arrivare a metà novembre con soli 6 punti in 12 partite. Siamo ripartiti fortissimo, poi c’è stata una flessione fisica, ci sono stati infortuni e abbiamo provato a mettere a posto alcune cose con il mercato. Ma la vera forza è nel fatto che questa squadra ha un cuore pulsante forte e che è stata capace di isolarsi dal clima esterno. E il lavoro parallelo è stato quello di dare sicurezza al gruppo».

IN VETRINA – Infine, l’allenatore del Chievo ha parlato di alcuni giocatori simbolo, che hanno trascinato la squadra verso il traguardo: «Luca Rigoni ha un compito decisivo legato al ruolo di centrale di centrocampo. Ha intensità, contrasta e imposta: è il primo interditore e lega i reparti. Anche Dainelli è straordinario: lui può giocare altri 8 anni! Ha capacità di lettura, personalità senza essere irruento, è esperto e integro. Thereau e Paloschi? Quando hai giocatori bravi, è normale che te li cerchino. Ma anche noi abbiamo bisogno di loro. Paloschi ai Mondiali? La concorrenza è spietata, ma sta compiendo una grande crescita. Lo stesso Prandelli lo tiene d’occhio: ha convocato Alberto nel primo stage e se non sarà per questo Mondiale, sarà sicuramente per l’Europeo».