Dieci giocate rese immortali dai Mondiali - Calcio News 24
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2014

Dieci giocate rese immortali dai Mondiali

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La Cruijff Turn, il drible de vaca di Pelè, tutto Garrincha e altro ancora: 10 giocate da Mondiali

DIECI FINTE DA MONDIALI – Oggi basta andare su Youtube ed è pieno di ragazzi che nei campi di periferia fanno i trucchi più impossibili col pallone tra i piedi. Sì, prodigio della tecnica calcistica e informatica, ma la reazione di tutti è sempre la solita: «Magari le fa in allenamento, vorrei vedercelo a fare queste giocate sul serio, magari al Mondiale». Beh, c’è chi c’è riuscito e ha cambiato irrimediabilmente la storia del calcio solo con una semplice giocata in mondovisione. Provata e riprovata, certo, ma comunque con un pubblico vasto come gli spettatori della Coppa del Mondo. Abbiamo scelto per voi dunque dieci giocate che il Mondiale ha contribuito a rendere immortali.

FINTA ALLA GARRINCHA – Garrincha è considerato all’unanimità come il più grande dribblatore della storia del calcio. Trovare una sola giocata che possa rappresentare al meglio il Chaplin del calcio è quasi impossibile, anche se la finta di corpo con cui ha sbilanciato miliardi di avversari viene riproposta almeno una volta a partita in qualsiasi campo da calcio. Tre mondiali per Garrincha, quando ancora nel calcio si poteva inventare qualcosa di non effimero e si potevano gettare le basi per insegnare alle generazioni future: i dribblomani di oggi ringrazino Mané, che di un difetto fisico fece il miglior pregio possibile.

DRIBLE DE VACA – Una delle finte più impensabili della storia è questa, datata 1970. Siamo in Messico e su una palla lunga si avventa il brasiliano Pelè. E’ solo davanti al portiere, che esce dai pali e dall’area cercando di prendere la palla coi piedi in un ultimo disperato tentativo. Pelè intuisce l’uscita del grande Mazurkiewicz e gli passa letteralmente a fianco, facendo finta di disinteressarsi del pallon ee aggirando l’uruguagio, peccato che il susseguente tiro non entri in porta. Si chiama drible de vaca perché un tempo i brasiliani giocavano anche in campi pieni di vacche appunto e facevano il giro largo come per dribblare una mucca.

CRUIJFF TURN – La prima vera finta personale vista in mondovisione, in ordine cronologico la Cruijff Turn è effettivamente la prima giocata ad personam. L’olandese Johann Cruijff la usò in modo sopraffino al mondiale del 1974, quello dell’Olanda bellissima ma seconda: consiste nel far finta di far partire il pallone e poi eludere l’intervento del difensore cambiando traiettoria portandosi il apllone dall’altra parte col tacco. Lo svedese Jan Olsson è riuscito a passare alla storia come il buggerato numero uno per via di questo trick.

HIGUITA – Higuita è, a suo modo, come Garrincha. Non ha una finta particolare – e ci credo, direte voi, è un portiere! – e del suo repertorio non ne ha usate molte ai Mondiali. E’ famosissimo per la parata di tacco, il cosiddetto scorpione, ma la fece in un’amichevole a Wembley per la prima volta in campo internazionale. A Italia ’90 venne apprezzato il personaggio Higuita, primo portiere a uscire fuori dai pali di parecchio e anche a pagarne le conseguenze come nel caso di Camerun – Colombia con gol di Roger Milla. E’ anche finito due volte in galera, giusto per non uscire dalla categoria eccentrici di Wikipedia.

PANENKA – In italiano il rigore a pallonetto è definito cucchiaio e c’è la convinzione che lo abbia inventato Totti a Euro 2000. Niente di più sbagliato, il Panenka nasce a Euro ’76 grazie al ceco Antonin Panenka e al di fuori dei nostri confini è con questo nome che si denota un certo tipo di penalty. La sua storia è legata a stretto filo con gli Europei – vedi Pirlo nel 2012 contro Hart – ma anche al Mondiale ne abbiamo visti alcuni. Nel 2006 Zidane rischiò la figuraccia (che poi fece ma in un altro ambito) ma in finale contro l’Italia realizzò un pallonetto un po’ sbilenco; molto meglio Abreu nel pazzo quarto di finale Uruguay – Gahana di Sudafrica 2010.

RULETA – Anche qui si hanno lunghe disqusizioni sul nome: si dice che si chiami Veronica perché sarebbe stata inventata da un italiano e soprannominata così in onore a un’amica americana, i francesi la chiamano Roulette de Marseille e da qui l’ispanizzazione in ruleta. Non ci sono dubbi invece sull’inventore della suddetta, ovverosia Zinedine Zidane, che la rese celebre di fronte a tutto il mondo nei Mondiali di Francia 1998. Consiste nel ruotare sul pallone cercando di scartare l’avversario e quando riesce è veramente una gioia per gli occhi.

CUAUHTEMINHACuauhtemoc Blanco è un giocatore che meriterebbe un libro a parte. Forse il messicano più forte di tutti i tempi, è riuscito a stoppare palloni di schiena, a fare passaggi di scapola e a segnare col fondosciena in allenamento, ma soprattutto nel 1998 in Francia mostrò al mondo la finta che tutti avrebbero voluto inventare: la Cuauhteminha. La giocata di Blanco è tanto bella quanto semplice, si passa in mezzo agli avversari col pallone tra i piedi. Sì proprio con la palla serrata tra i piedi, portandosi avanti la sfera. Piccola particolarità, il regolamento del calcio la vieta.

PASO DOBLE – Il doppio passo è la giocata per eccellenza dei numeri dieci a cavallo tra i Novanta e i Duemila. Le ali portoghesi alla Figo o le punte brasiliane o meglio ancora i trequartisti come l’ultracitato Zidane ne andavano pazzi, meglio se con la palla in movimento che con la sfera ferma e l’avversario immobile davanti. Se in Italia a inventarlo fu nel Ventennio il bolognese Biavati, ne dobbiamo la diffusione grazie a due star verdeoro come Ronaldo e Denilson, che nel 1998 e nei mondiali nippocoreani del 2002 deliziarono le platee. Deliziarono anche Giovanni Storti, del famoso trio, in una scena splendida di Così è la vita.

 

RONALDO CHOPCristiano Ronaldo è senza dubbio uno dei giocatori che al giorno d’oggi riescono a unire l’ultile al dilettevole, fa sì moltissime finte ma la percentuale di quelle fine a se stesse è irrisoria a confronto di certi innominabili dribblomani mitomani. La Ronaldo Chop è una rivisitazione della gambeta, un cambio di direzione improvviso che viene fatto col tacco verso la parte sorda del giocatore, vale a dire verso il piede con cui calcia meno di frequente. Cristiano Ronaldo la fa nel 2010 contro il Brasile e il mondo intero, grazie a Youtube, impazzisce.

MANO DE DIOS – Non è una finta e anche a chiamarla giocata si rischia di andare fuori dalla deontologia calcistica, ma non c’è niente di più famoso se si parla di Mondiali di Diego Armando Maradona. Tantomeno se si fa riferimento a quella partita assurda del 1986 dove segnò il gol del secolo poco dopo aver beffato l’Inghilterra e il globo tutto con un gol di mano. Il gesto tecnico di Maradona però è da applausi visto che non è riuscito a farsi beccare. Da allora a oggi ogni gol truffaldino di mano porta il marchio Mano de Dios griffato Maradona.