Do You Remember? Bologna Mihajlovic: un esonero che parte da lontano
Connettiti con noi

Bologna News

Do You Remember? Bologna Mihajlovic: un esonero che parte da lontano

Pubblicato

su

Mihajlovic

Non è la prima volta che il Bologna esonera Sinisa Mihajlovic: una scelta del club felsineo che fa ancora una volta discutere

Si chiude un cerchio con l’esonero da parte del Bologna di Sinisa Mihajlovic, nell’aria da qualche giorno ma pur sempre sorprendente. La carriera da mister del serbo è iniziata proprio qui, in questa città che lo ama e lo rispetta e non solo per la malattia dell’ultimo periodo, seguita con affetto e discrezione.

Tutt’altra proprietà (c’erano i Menarini), tutt’altro periodo storico, la vicenda era già successa nell’aprile del 2009. Mihajlovic assunse la guida del Bologna all’inizio di novembre del 2008, subentrando a Daniele Arrigoni in una situazione davvero difficile per i rossoblù: penultimi in classifica e umiliati a Cagliari con un 5-1 da crollo totale, reso ancora più pesante dal vantaggio determinato da Marco Di Vaio, del tutto vanificato dall’arrendevolezza nella restante parte di gara. All’epoca si parlava molto di una tendenza nuova nel calcio italiano: la promozione dell’allenatore in seconda. Mihajlovic lo aveva fatto nell’Inter di Roberto Mancini. La sua personalità – che poi avremmo imparato a conoscere in tante altre città – si vide subito dalla prima conferenza, quando fece un chiaro omaggio al suo predecessore: «Ho telefonato ieri a Daniele, ci siamo parlati anche perché non ho avuto la fortuna di conoscerlo. É una brava persona e un buon allenatore e, se oggi siamo in A, è grazie al suo lavoro. Mi dispiace che sia stato esonerato, ma questi sono i rischi di questo mestiere. C’è una cosa su cui non transigerò dentro lo spogliatoio; ossia che i giocatori possano parlare male di lui». Quanto alla squadra, l’indicazione era in linea con le aspettative, non a caso sui giornali lo definivano Sinisa il guerriero: «Dovranno sempre dare il massimo, come facevo io in campo, perché non mi piacciono i giocatori mosci».

Il calendario portò Mihajlovic ad affrontare subito la Roma (pareggio per 1-1), in un confronto del cuore che poi avrebbe ospitato nel tempo tanti incroci così perché Sinisa è un ex di tante squadre, tra campo e panchina. La prima vittoria arrivò solo un mese dopo, ma in tutto quel tempo il Bologna non perse mai e quella collezione di 5 pareggi consecutivi contribuì a ricreare una fiducia perduta. Quando la presidentessa Francesca Menarini lo esonerò il 14 aprile, la causa scatenante fu una sconfitta in casa con il Siena per 4-1. La classifica piangeva ancora, Mihajlovic aveva conquistato una posizione, troppo poco per non essere virtualmente retrocesso in quel momento, anche se staccato di un solo punto dalla zona salvezza. Ma in qualche maniera, la scelta della dirigenza venne premiata, con Papadopulo il Bologna riuscì a restare in Serie A.

Stavolta, Mihajlovic viene mandato a casa dopo appena 5 giornate: non ha mai vinto, ma sarebbe salvo. E nell’ultima partita, la squadra ha comunque pareggiato a La Spezia. Inoltre, vanta il cannoniere del capocannoniere con Arnautovic ed in Coppa Italia ha superato il turno. Ma davvero si può bocciare un bilancio del genere?