2014
Emis Killa: «Prandelli non doveva colpevolizzare Balotelli»
Il rapper autore del tormentone “Maracanã” ha parlato della sua canzone e dei Mondiali.
MONDIALI ITALIA BALOTELLI EMIS KILLA – Autore della canzone che ha caratterizzato l’avventura italiana ai Mondiali in Brasile, il rapper Emis Killa ha parlato ai microfoni del “Corriere dello Sport” del testo e del video, rivelando particolari e retroscena sulla sua realizzazione: «Il testo è mio. Speravo che diventasse l’inno dell’Italia e invece è andata male. Sono contento perché i Mondiali in Brasile sono il massimo. Ed è un bel testo. La prima strofa è intelligente, racconto il sogno di un bambino della favela che vuole fare il calciatore. La seconda è ignorante e vabbe’… Volevo che l’atmosfera brasiliana che c’è nella canzone fosse anche visibile e nel video non c’è finzione. Non si può entrare in tutte le favelas. Quella dove abbiamo girato era una bonificata, ma lo stesso siamo stati accompagnati da gente del posto. Non ci si rende davvero conto di quello che sono questi luoghi se non vivendoli. I furti sono la cosa più frequente. La gente che vive lì è diffidente e prevenuta, fraintende le tue intenzioni. Se non parli brasiliano non vai bene. Pensano che tu sia un giornalista arrivato lì per il solito documentario sul degrado».
IL FLOP AZZURRO – Emis Killa, che ha definito “strano” il Mondiale in Brasile, ha commentato la delusione per l’eliminazione azzurra e parlato dell’amico Mario Balotelli: «Sono uscite subito le squadre più grosse e hanno sorpreso le “squadrette”. Fuori l’Italia ho sperato che andasse avanti il Ghana, mi sarebbe piaciuto che vincesse una squadra a sorpresa. Balotelli? Non mi è piaciuto che Prandelli lo abbia colpevolizzato. E credo che si sia esagerato un po’ con le parole. E’ che quando c’è di mezzo lui ogni cosa che dice viene amplificata. Però Balo non avrebbe dovuto scrivere quello che ha scritto («i negri non avrebbero scaricato così un loro fratello», ndr). L’Italia del 2006 aveva più brillantezza. Il Mondiale è una grande occasione per tutti… dovevano correre di più. Per chi tifo? Milan».