Esclusiva - Pescara, Aresti: «Un onore giocare per questi colori. Chievo Verona? Le categorie...» - Calcio News 24
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2014

Esclusiva – Pescara, Aresti: «Un onore giocare per questi colori. Chievo Verona? Le categorie…»

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aresti simone

ESCLUSIVE CHIEVO VERONA PESCARA ARESTI – E’ stato uno dei protagonisti della fantastica cavalcata del Savona guidato da mister Corda, culminata con le semifinali play-off di Lega Pro, guidando con le sue parate e con la sua personalità un ottimo gruppo: parliamo dell’estremo difensore Simone Aresti, che lo scorso marzo è stato acquistato dal Chievo Verona in vista della prossima stagione. Prima del  grande salto in Serie A però, per lui è prevista un’esperienza in Serie B, con la maglia del Pescara. In esclusiva a Calcionews24.com, Aresti ha parlato del suo futuro ma non solo.

Allora Simone, un bilancio generale della tua esperienza a Savona.

«A Savona ha vissuto tre anni fantastici, uno più bello dell’altro. Ogni stagione ha avuto una storia diversa, ma sono state tutte e tre delle stagioni bellissime».

Il momento più bello della tua esperienza in Liguria?

«Dico tre momenti, non ho preferenze: quando ho realizzato i due gol in campionato, la vittoria del campionato di Lega Pro Seconda divisione ed il passaggio del turno ai play-off contro il Vicenza con i tre rigori parati. Ho scelto questi tre momenti che rispecchiano queste tre stagioni liguri».

Sei stato uno dei protagonisti  della fantastica cavalcata del Savona, piazza che ti ha sostenuto e che ti ha elevato a punto di riferimento. Deve essere difficile dire addio…

«Non è stato difficile, è stato difficilissimo. Quando giochi per tre anni in una piazza dove ti trovi e vivi benissimo, è come andare via di casa».

Più volte hai elogiato il mister Corda, che ha puntato fortemente su di te, vincendo in maniera netta la sfida. Come descriveresti il vostro rapporto?

«Come ripeto da tempo, il nostro è un rapporto di stima reciproca: lui ha dato tanto a me ed io ho dato tanto a lui. Mi piacerebbe vederlo allenare in altre categorie».

Capitolo Nazionale: era preventivabile un cammino disastroso come quello percorso dalla rosa di Cesare Prandelli?

«La gara vinta contro l’Inghilterra all’esordio aveva illuso un po’ tutti, ma una è stata una Nazionale senza un’identità ben definita, c’è da dire che è anche difficile esprimere un bel gioco se in un mese provi tre o quattro moduli diversi di gioco». 

Hai firmato con il Chievo Verona, ma sappiamo che sei pronto a passare al Pescara, in Serie B. Come valuti questa esperienza abruzzese? 

«Esiste una trattativa reale e molto avanzata con il Pescara. Da parte mia spero si chiuda al più presto, si tratta di una grandissima piazza e per me sarebbe un vero e proprio onore giocare per questi colori».

Con la voglia di vivere questo salto di qualità, si mescola un po’ di pressione? 

«Pressione no, nessuna, solo tanta voglia di iniziare la stagione e confrontarmi con una categoria che non ho mai fatto come la Serie B».

Credi che un anno da protagonista in Serie B possa tornare utile in vista di un futuro in Serie A?

«Non mi piace saltare le categorie, poichè credo che si debbano conquistare sul campo. Ed è per questo motivo che ho chiesto al Chievo Verona di potermi confrontare con la Serie B».

Non hai mai nascosto di essere un tifoso del Cagliari. Sei pro o contro il progetto Zemanlandia? Puoi attivare la modalità tifoso… 

«Penso che Zeman sia l’allenatore giusto ancora momento giusto; dopo tante delusioni, dovute alle problematiche legate allo Stadio, i tifosi hanno bisogno di vedere un Cagliari spettacolare, che riporti la passione e l’entusiasmo persi in questi anni».

Sogno nel cassetto?

«Non ho sogni nel cassetto, solo obiettivi da raggiungere».

Ultima domanda: sei famoso per essere un portiere goleador, con i tuoi due centri all’attivo in Lega Pro. Nella prossima stagione anche i portieri di Serie B dovranno guardarsi bene dalle tue capacità di finalizzazione?

«Assolutamente, se il mister vorrà non mi tirerò indietro. A Savona battevo tutte le punizioni fino a centrocampo ed ogni tanto calciavo in porta: in Serie B potrei contare sulla effetto sorpresa».