FANTACALCIO: IL LEADER TECNICO - Il top della giornata 30: Rafael Leao
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FANTACALCIO: IL LEADER TECNICO – Il top della giornata 30: Rafael Leao

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Spiritualmente, CN24 individua il giocatore più determinante del fantacalcio per ogni giornata di serie A. Oggi tocca a lui: Rafael Leao

Un giovane attaccante portoghese stava vivendo una brutta situazione.
Egli aveva grossi debiti di gioco. I suoi creditori erano quel tipo di fantacalcisti con i quali è meglio non avere problemi. Avevano investito molti soldi su di lui, avevano pagato caro per i bonus che lui aveva promesso, ma poi le cose non erano andate come il giovane sperava. E ora si trovava in debito di svariati +3.

La faccenda si stava facendo pesante, tra messaggi minatori, minacce e insulti anonimi e fattacci simili.
Il ragazzo si rivolse al suo mister per provare a risolvere la situazione. L’allenatore, uomo molto saggio, lo ascoltò. Era strano, sembrava quasi aspettarsela quella richiesta di aiuto, ma dal suo volto non traspariva preoccupazione, anzi. Gli diede un indirizzo -Dovresti trovarlo ancora qui. Stai tranquillo. Tutto si risolverà. Ti basterà ascoltare le parole del Maestro.-
Il Maestro?, si chiese il giovane, ma non disse nulla, ringraziò e si presentò il giorno successivo nel luogo indicato.

Si trattava di un’umile dimora nella periferia di Salerno. Appariva disabitata.
Il ragazzo bussò alla porta. Una voce sottile e calma lo invitò ad entrare.
Egli aprì… e rimase bloccato tanto era lo stupore! Aveva già visto in passato l’uomo snello dai capelli lunghi che ora lo attendeva al centro di una stanza ampia e completamente vuota, vestito con un lungo abito di lino, seduto per terra a gambe incrociate, con le mani appoggiate alle ginocchia.
-Siedi con me- gli disse l’uomo, che non aveva ancora aperto gli occhi.
Il ragazzo gli si sedette di fronte -Maestro, io…-
-So già tutto- e dopo una pausa, guardandolo intensamente, gli chiese -Sei disposto a perdere l’affetto delle persone intorno a te? Sei capace di elevarti, senza rimanere invischiato nei sentimenti amicali? Sei pronto a raggiungere il tuo scopo? Sei pronto a diventare un bomber?-
Il giovane balbettò qualcosa -Maestro, io vorrei solo fare qualche gol in più…-
-Stolto! Tu disconosci la sacralità del gol! Esso è tutto ciò che conta nella vita di un attaccante. Ne definisce il destino, ne riflette l’identità. Vattene da me se non sei pronto per questo! Vattene, se il tuo unico obiettivo è risparmiarti qualche insulto!- Il maestro era furente.
Il ragazzo fu spiazzato da tale ardore.
-Ho perso amici, ho perso compagni di vita. Ma quello era il destino che mi attendeva. Il destino che attende un vero attaccante. Duro. Spietato.-
Ci fu una pausa.
E proprio in quei lunghi attimi il giovane capì.
E per la prima volta nella sua vita smise di sorridere.
-Maestro. Non me ne vado. Io sono pronto. Mi indichi la via.-

La partita successiva si sarebbe giocata di sabato.
Fin dall’arrivo allo stadio, tutti notarono qualcosa di diverso nel giovane.
Sembrava in grande forma come al solito, ma c’era nei suoi occhi un riflesso nuovo. Ancora di più l’espressione del volto. Un volto duro. Un volto spietato.
Al minuto 53 si creò un’opportunità. Un’azione potenzialmente molto pericolosa. Il giovane era lanciato verso la porta avversaria. La soluzione più semplice sarebbe stata passare la palla al compagno che gli correva a fianco, suo grande amico, il quale si sarebbe trovato a segnare il più facile dei gol. Ma il giovane attaccante portoghese, inaspettatamente, puntò la porta deciso, superò il portiere e siglò la rete del vantaggio.
Andò a festeggiare sotto la curva dei suoi tifosi, con tutta la squadra al seguito.
Tutti, tranne l’amico. Ma al ragazzo questo non importava più.

A fine partita rincasò.
Ad aspettarlo davanti alla porta c’era il Maestro.
Il ragazzo era felice, e una volta di fronte a lui non riuscì a trattenersi dall’abbracciarlo.
-Grazie Maestro.-
-Ragazzo, tu ora sei diventato un uomo. Di più: sei diventato un bomber vero. Non chiamarmi Maestro.-
-Come desidera. Preferisce “Signor Inzaghi”?
-No. Io sono un semplice uomo, con un semplice nome. Chiamami Pippo.-

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