2014
Fiorentina, Montella: «A fine carriera mi piacerebbe tornare al Betis»
E’ intervenuto l’ex tecnico della Roma in Conferenza Stampa
SERIE A FIORENTINA CONFERENZA STAMPA MONTELLA – In vista della trasferta contro il Livorno di Davide Nicola, il tecnico della Fiorentina Vincenzo Montella è intervenuto in Conferenza Stampa per commentare il derby di Toscana e non solo: «Neto? E’ presto, abbiamo già corso un rischio in finale contro il Napoli, il ragazzo ha dato la massima disponibilità però è inutile rischiare ancora. Sarebbe magari dannoso per l’avvio della prossima stagione. Cosa mi aspetto dalla gara con il Livorno? Dobbiamo imparare a gestire le partite, capire che si può vincere anche negli ultimi 20 minuti. Quindi non mi aspetto una squadra che vada all’arma bianca, per non esporsi ai contropiedi avversari. Rossi pronto ad affrontare Rinaudo? E’ passato tanto tempo ed è passata la rabbia. E’ stato un fallo di gioco, intenzionale ma non per far male. La sua presenza non dipende da Rinaudo, però forse non è pronto ancora per giocare titolare. Domani andremo ad affrontare una partita che può porre fine alla corsa al quarto posto, inseguito e meritato. Però dobbiamo far bene. Mi aspetto una partita agonistica, in cui serve la massima concentrazione e il massimo sotto l’aspetto agonistico, viene prima la voglia di vincere e l’attenzione rispetto ai valori tecnici. Programmi futuri? La nostra programmazione, per merito di tutti, dai calciatori, a me, ai direttori, alla società, secondo me è arrivata all’apice. Paradossalmente siamo stati troppo bravi e troppo veloci. A me piace essere chiaro e penso di esserlo stato dicendo che per puntare più in alto serve ciò di cui ho già parlato. In base ai sentori che ho però la società ha un po’ le mie stesse idee nella programmazione futura».
LE PAROLE DI MONTELLA – «Riguardo al contratto di Pradè non sono faccende che mi riguardano quindi non sta a me parlarne. Rispetto alle polemiche non penso di aver detto niente di che, è stato un discorso onesto verso me stesso, verso la squadre e verso la società. Il mio punto di vista è importante ed è arrivato il momento per cui il mio stato d’animo dipende da una logica mia, proveniente da un’analisi sul rendimento della squadra e sulle sue potenzialità. Non posso chiedere di più a questi uomini, mi hanno dato tantissimo. Ora per migliorare c’è bisogno di giocatori di primo livello, tenendo i migliori. Se questo viene visto come polemica non posso farci niente, mi sembra semplicemente un discorso logico, nell’interesse della Fiorentina. Abbiamo un pensiero unitario con la società, la quale non era sorpresa delle mie parole. Chiarimenti da fare? Noi ci parliamo, quindi non lo vedo un discorso né astratto, né nuovo nel nostro calcio. Ho sentito altri allenatori più esperti parlare così per cui ci può stare; è quasi un dovere per me dire come stanno le cose e come dovremmo fare per migliorare. Viceversa credo sia molto più probabile decrescere se si continua con lo stesso standard e lo stesso sistema di gioco. Critiche? La prima domanda che mi sono posto quando ho iniziato ad allenare era se fossi stato in grado di sopportare critiche, anche ingiuste e la risposta era stata di sì, per cui anche ora la penso così ed accetto ciò che mi viene detto».
ULTIMA BATTUTA – «Berlusconi pensa che sia simpatico? Mi auguro che non abbia cambiato gusti, sarebbe pericoloso per me. Babacar e Bernardeschi? Valutiamo entrambi, sono due giovani che hanno fatto benissimo. Sarebbe opportuno valutare cosa sia meglio per la loro ulteriore crescita, perché penso che abbiamo grandi margini. Trend in trasferta? Non credo che i risultati vengano per caso, penso che la mentalità di squadra sia cresciuta per cui in trasferta abbiamo ottenuto grandi risultato. Siamo contenti di ciò però naturalmente vorremmo tornare anche sui risultati ottenuti in casa lo scorso anno, che quest’anno sono un po’ mancati».