Fiorentina, Pradè: «Il nostro segreto è la solidità societaria. E l'identità di gioco» - Calcio News 24
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2014

Fiorentina, Pradè: «Il nostro segreto è la solidità societaria. E l’identità di gioco»

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SERIE A FIORENTINA PRADE’ – Intervistato dai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’, Daniele Pradè, direttore sportivo della Fiorentina, ha elogiato il gioco espresso dai viola nell’arco della stagione, culminato con il successo di ieri a Verona: «Come proposta di gioco Fiorentina, Napoli e Roma hanno dimostrato di avere l’identità più forte. Poi c’è la Juventus, che è fortissima, ma è una situazione diversa. Noi siamo partiti da un nuovo progetto e la famiglia Della Valle ci ha chiesto di far divertire il pubblico. Giochiamo un calcio propositivo e divertente, e ovunque ci fanno complimenti».

SEGRETI – Gol e spettacolo: il segreto della Viola sembra essere Montella, una delle più grandi rivelazioni in panchina degli ultimi anni: «Crediamo nel terzo posto, sebbene siamo consapevoli delle difficoltà dell’operazione. Dobbiamo giocare con leggerezza e spensieratezza, abbiamo un centrocampo molto forte e vogliamo fare il meglio possibile. Montella ieri ci ha guidato alla 1000esima vittoria viola e questo per noi è motivo d’orgoglio. Il nostro segreto è la solidità societaria, difficile da trovare oggi altrove. Montella? Avanti con noi per molto tempo».

INFORTUNI – La Fiorentina, peraltro, ha giocato sin qui senza quasi mai avere a disposizione le sue stelle, bloccate ai box: «Abbiamo speso 40 milioni per Gomez, Rossi e Ilicic. Tutti e tre, per diversi infortuni, sono stati assenti per gran parte della stagione e il nostro futuro ripartirà da loro. Poi siamo sempre sul mercato e qualcosa faremo, ma ci penseremo solo a partire dal giorno successivo alla finale di Coppa Italia. Rossi? Sta lavorando molto, ma senza il contatto fisico. E’ un talento assoluto e speriamo di averlo a disposizione contro il Napoli».

ESTERO – Pradè che poi, prima di chiudere, ha dato una spiegazione particolare all’importanza del mercato estero rispetto a quello italiano: «Il problema delle squadre italiane che comprano all’estero è legato ai pagamenti: all’estero c’è un pagamento e un ammortamento diverso, questo è l’unico modo per sopravvivere. Non è un problema di qualità o mancanza di fiducia nei nostri giocatori, ma solamente economico. Le coperture devono essere immediate, al contrario dell’estero, e quindi bisogna cedere prima di comprare. Scudetto? Nella nostra testa c’è la volontà di migliorarci sempre, ma pronunciare una parola così grande non sarebbe giusto. Vogliamo qualificarci in Champions. Stadio nuovo? La società ci sta lavorando».