Gasperini e le responsabilità sulla sconfitta di Salerno (dove risulta il meno colpevole)

La sconfitta dell’Atalanta ieri contro la Salernitana è veramente (solo) colpa di Gasperini nonostante l’ammissione?

«Non abbiamo motivazioni adeguate alla classifica e di questo mi sento responsabile. Oggi l’Atalanta non era in campo, e mi assumo le responsabilità». Fa strano e onore sentire Gian Piero Gasperini ammettere delle colpe davanti ad un’Atalanta che nel secondo tempo è stata tutto tranne che una squadra aggressiva e vogliosa di battere la Salernitana (pagando giustamente l’avversario).

Al di là della differenza di vedute, quante responsabilità ha veramente il tecnico di Grugliasco? Solo parziali. La squadra è sempre lo specchio del suo allenatore e nel secondo tempo Toloi e compagni hanno lasciato poco desiderare, così come aver tolto una punta di riferimento come Zapata che, occasioni sbagliate a parte, dava riferimenti offensivi. Gasp poteva fare di più, ma dall’altra parte il demerito va anche dato ai giocatori, che di fronte ad una squadra assolutamente alla portata hanno trattato con sufficienza il match, senza dimenticare la lista di assenti-infortunati che in un gruppo tanto competitivo per il sesto/settimo posto quanto embrionale pesano come un macigno.

Non ci si trova come contro Lecce e Bologna (per esempio) dove l’allenatore ha fatto scelte discutibili con la rosa completa senza badare alle sue certezze, qua è proprio una situazione d’emergenza dove ti mancano un gran numero di elementi: costringendo gente a riadattarsi (e qua si va a rimarcare la necessità di avere una panchina lunga).

Si vince e si perde tutti insieme, e se in questa stagione Gasperini abbia avuto tante colpe (che non rimangono vincolate al discorso campo), stavolta però ha avuto l’onore di prendersi delle responsabilità in un match dove lui è stato il meno colpevole del disastro di Salerno.