GdS: fair play 2.0, meno austerity in vista

Il fair play finanziario cambia, ma non fa comunque sconti

Il fair play finanziario si è reso protagonista, malgrado le intenzioni delle società, delle ultime sessioni di mercato e così sarà anche in futuro. Possibile, però, che il profilo dello stesso strumento della Uefa si faccia meno rigido nei prossimi tempi, questo almeno è il progetto in ballo presentato oggi da La Gazzetta dello Sport. Gli investimenti possibili saranno maggiori, sottolinea il quotidiano, ma sgarrare porterà a conseguenze più gravi. Non avrà luogo una rivoluzione ma Uefa ed Eca (Associazione Club Europei) sanciranno comunque dei cambiamenti.

VOLUNTARY AGREEMENT – Meno austerity e più voglia di investire: un cambio scaturito soprattutto dai club più scontenti, PSG e City, così come da coloro che hanno dovuto pagare conseguenze per gestioni precedenti (si cita Pallotta in tal senso). Nel concreto le società che vorranno investire dovranno chiedere un “voluntary agreement” alla Uefa, presentando un business plan dettagliato e coerente e vedendo poi spalmare gli investimenti stessi su più anni. Non mancano però gli aspetti critici: chi non rispetterà le regole, infatti, non avrà a disposizione patteggiamenti o soluzioni per attenuare le pene.