2012
Genoa, Preziosi: “Se andiamo in B ce lo saremo meritati”
Enrico Preziosi, presidente del Genoa, ha espresso la sua amarezza per quanto avvenuto nel corso della sfida contro il Siena, con gli ultras dei liguri che hanno causato la sospensione della gara per circa un’ora. Queste le parole di sconforto del patron rossoblù ai microfoni di “Mediaset Premium”: “Sul 4-0 è partita la contestazione di alcuni per via del risultato in uno scontro diretto, ma i comportamenti avuti ed i fumogeni in campo non hanno niente a che fare con lo sport. Un gruppo di minoranza ha impedito alla partita di proseguire ed ha costretto alcuni ad abbandonare lo stadio, e questo è fastidioso. Mi chiedo come mai 60-70 facinorosi possano avere il sopravvento, perché è ciò che allontana il mondo dello sport dagli stadi, non possiamo assistere a questo genere di spettacolo perché bisogna saper accettare anche la sconfitta e questo nel nostro calcio non avviene. Finché non sapremo accettare le sconfitte, saremo sempre a rischio in questa maniera. Per evitare il peggio si permettono certi comportamenti. I tifosi sono stati tutti ripresi dalle telecamere e vorrei proprio capire se ci sarà una risposta a Genova, anche per farmi riflettere sul mio impegno in questa società. Se 70 tifosi possono prendere possesso di uno stadio, allora è inutile continuare”.
Sul ricatto ai quali sono stati sottoposti i giocatori, ai quali è stato chiesto di togliere la maglia: “Era importante finire la partita per evitare una penalizzazione, dunque, se per continuare la partita dovevamo giocare con un’altra maglia, l’avremmo fatto. Sono fortemente contrario a questo fatto, ma abbiamo comunque concluso la partita con la nostra maglia. Mi chiedo se siamo in Italia o nel Burundi, con tutto il rispetto. Perché succede questo? Io, forza dell’ordine, davanti ai fatti di violenza, devo intervenire. Non vorrei attaccare le forze dell’ordine per evitare conseguenze o problemi in generale, nel calcio bisogna stare attenti perché quando si toccano certi tasti vengono fuori polemiche infinite. Non so esattamente quale sia la loro organizzazione, sicuramente noi non potevamo fare finta di niente, ogni trenta secondi arrivava una bomba in campo ed era a rischio l’incolumità dei giocatori. Questi individui erano tutti a viso scoperto, io non li temo e se si comportano in maniera delinquenziale devono finire in galera e questo mi aspetto da parte della polizia. Se dovessimo andare in Serie B, vuol dire che ce lo siamo meritati sul campo, ma questo che vuol dire? Se siamo stati meno bravi ce lo meritiamo. Io resto stra-convinto che possiamo restare in Serie A, abbiamo cinque partite e possiamo fare ancora punti per restare in A”.
Infine, sul suo stato d’animo personale: “Questa sera sarà per me una sera di riflessione. Questo non è come un’offesa nei confronti di Preziosi, questa è la cultura del calcio che non ricorda e non ha memoria. Questi delinquenti devono capire che ogni volta che si delinque si infrange una legge e si ha una punizione. Una squalifica del campo? Che ben venga, così magari giochiamo fuori ed anche in modo più sereno”.