2014
Gilardino amaro: «Gasperini e Prandelli mi hanno deluso»
Le parole dell’attaccante dopo la cessione al Guangzhou Evergrande.
GUANGZHOU GENOA GILARDINO – Fresco di trasferimento in Cina, Alberto Gilardino non ha nascosto il desiderio di tornare a giocare in Italia per ritrovare la maglia azzurra dopo la delusione per l’esclusione dai Mondiali. Intanto, però, l’ex attaccante del Genoa si gode il ricco contratto firmato con il Guangzhou Evergrande, perché alla corte di Marcello Lippi percepirà 10 milioni di euro in due anni. E le cifre sono vantaggiose anche per il club ligure, che dalla sua cessione incassa 5,5 milioni di euro.
IL TRASFERIMENTO – Ora, però, la priorità è l’ambientamento per la famiglia Gilardino ed, infatti, l’ariete ha spiegato le prime mosse dopo l’arrivo in Cina: «Andrò ad abitare nello stesso grattacielo di Ale Diamanti, sopra un centro commerciale con servizi e ristoranti italiani, la prima sera sarà a base di bistecca. Almeno all’inizio avrò un autista e un traduttore sempre con me. Ginevra, la mia bimba più grande, andrà in prima elementare alla scuola americana. Imparerà inglese e cinese. Gemma all’asilo e Giulia, un anno e mezzo, a casa. Alice, mia moglie, era giustamente scettica: l’ho convinta. La Cina sarà una grande occasione di crescita personale e culturale per tutti, per noi e per le bambine che fra due anni potranno aver imparato altrettante lingue. C’è chi è costretto a spostarsi ogni sei mesi facendo tutto un altro tipo di lavoro. Noi avremo il privilegio di poter tornare e raccontare una storia. Con la Cina sento di far loro un grande regalo», ha raccontato il centravanti ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.
L’AMAREZZA – Ma l’arrivederci all’Italia sarà caratterizzato dall’amarezza e Gilardino ha spiegato perchè: «Diamanti mi ha convinto, Lippi è stata la garanzia: gli ho parlato per telefono e di persona, con lui la squadra è cresciuta con un profilo europeo. In Italia sono diventato “Gila” e lascio con dispiacere. Con dispiacere perché a Genova Gasperini ha spinto per la mia cessione, follia. Comunque se ho lasciato è anche per il bene economico della società. E poi perché gli attaccanti sopra i trent’anni sono considerati vecchi: agli allenatori italiani servirebbero più apertura mentale e meno stereotipi. Klose, a 36, è con la sua nazionale in finale al Mondiale. Tra due anni e mezzo tornerò per il traguardo dei 200 gol in A. Dispiace che il livello del campionato sia un po’ ribassato e dispiace che tante società non abbiano azzardato un pensiero me».
E LA DELUSIONE – Infine, capitolo Nazionale: dopo aver preso di mira Gasperini, Gilardino ha criticato la scelta di Prandelli di lasciarlo a casa anziché convocarlo ai Mondiali, riservandosi anche una stilettata per gli ex compagni azzurri: «Avevo rinunciato alla proposta del Toronto per guadagnarmi la convocazione. Ho fatto esame di coscienza e so di non avere colpe, visto anche come sono andate le cose… Prandelli mi ha lanciato nel Parma e non cambio certo giudizio su di lui, ma la delusione è stata profonda. Una telefonata la meritavo. Nel gruppo non c’era un animale d’area, io, Toni, Di Natale, Destro, lo stesso Rossi tutti a casa. Balotelli e Immobile non lo sono. Anche dai ragazzi ho ricevuto un solo sms, il calcio questo, pochi amici veri».