Hernanes: «Non parto senza un trofeo con l'Inter» - Calcio News 24
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2015

Hernanes: «Non parto senza un trofeo con l’Inter»

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Il centrocampista vuole una sua foto alla Pinetina con un trofeo

Ha capito di pensare troppo, che doveva mettere da parte la sua razionalità e lasciarsi andare all’istinto: questa la tesi di Hernanes dietro alla svolta della sua stagione. Il centrocampista dell’Inter non ha accettato l’idea del fallimento, di non valere i 20 milioni di euro spesi dal club nerazzurro per acquistarlo dalla Lazio e ora che ha dimostrato le sue doti non vuole andar via: «Non ho alcuna intenzione di andarmene fino a quando non avrò una mia foto appesa qui alla Pinetina mentre sollevo un trofeo. Se invece non mi vorranno più qui… Se arrivasse una big? Non riesco a rispondere, è tutto troppo vago. Non riesco a immaginarlo…», ha dichiarato il brasiliano a La Gazzetta dello Sport.

RABBIA SPORTIVA – Dietro al mancato decollo dell’Inter non ci sono problemi di personalità per il Profeta: «Quando sono arrivato all’Inter ho capito che i nostri avversari diventano più aggressivi, più cattivi, vanno al 200%. Per questi noi dobbiamo essere sempre al top, non basta stare al 70-80%», ha spiegato Hernanes, secondo cui l’Inter ha peccato nella sensibilità e nella percezione che ogni squadra vada affrontata con rabbia sportiva.

IL PASSATO – Hernanes, che non si è mai pentito di aver accettato l’Inter e che custodisce una profezia sul club nerazzurro in una busta sigillata, ha parlato della capriola dopo il gol alla Lazio: «Scherzando potrei dire che pensavo che i tifosi laziali volessero rivederla, ma io come ho già detto avevo preso male la battuta di Lotito col quale mi sono abbastanza chiarito. Mi spiace che i laziali abbiano capito male. Lacrime a Formello dopo l’addio? Era il giorno della partenza, ero molto emozionato. Avevo pianto anche prima, nello spogliatoio. Mi stavo facendo forza, non volevo farlo davanti ai tifosi…invece… Qualcuno in famiglia mi prende anche in giro perché non ho pianto per i miei figli…».

LA FIDUCIA – Dall’ammirazione per il grande calciatore a quella per il grande allenatore. Hernanes sul rapporto con Roberto Mancini, che gradisce i calciatori tecnici e che vuole professare un calcio di qualità: «Quando ero infortunato e non in forma forse l’ho deluso. Per me si è trattato di una vittoria rientrare nel suo indice di gradimento. Mi parlava sempre anche quando non giocavo, ci confrontavamo», ha raccontato il centrocampista, che non vuole pensare all’Europa League ma a battere Genoa ed Empoli, seppur abbia promesso che cucinerebbe churrasco per tutti in caso di qualificazione. Infine, rivela un segreto sulle sue punizioni: sta studiando Andrea Pirlo.