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I club italiani che sono stati protagonisti in Champions nel corso della storia
Gli appassionati lo sanno che il Milan ha ben 7 coppe e che l’Inter negli ultimi anni è arrivata in finale sia nel 2023 che nel 2025. La massima competizione europea è sempre molto seguita e i club italiani si contendono la scalata alla vetta. C’è un po’ di sana rivalità insomma, vediamo quali sono state le squadre che hanno raccolto più successi in Champions.
L’Italia non ha bisogno di grandi presentazioni, la conoscono tutti in Champions League:
- 7 titoli il Milan
- 3 titoli l’Inter
- 2 titoli la Juventus
- Terza nazione per numero di trofei dietro alla Spagna e all’Inghilterra
Nella stagione 2024/2025, con il nuovo format a 36 squadre e un’unica league phase, l’Italia ha portato cinque club: Atalanta, Bologna, Inter, Juventus e Milan.
Dalle sette del Milan alle finali recenti: l’Italia si fa ancora sentire
Il Milan guida la pattuglia tricolore con 7 Champions: 1963, 1969, 1989, 1990, 1994, 2003, 2007. Questo primato nazionale è il simbolo dell’epoca d’oro rossonera e un riferimento per l’intero movimento. L’Inter e la Juventus hanno aggiunto qualche titolo extra alla bacheca italiana: i nerazzurri con 3 trionfi, l’ultimo nel 2010, e la Juve con 2, oltre a tante finali giocate e perse.
È vero che negli ultimi anni l’Italia non ha vinto nulla, però si è comunque fatta notare. L’Inter è arrivata in finale nel 2023, battuta dal Manchester City (1-0 a Istanbul), poi è tornata fino all’atto conclusivo il 31 maggio 2025 a Monaco ed è caduta contro il Paris Saint-Germain in una finale storica per divario (0-5). Quindi, è chiaro che l’Italia sa ancora costruire delle squadre capaci di arrivare in fondo, ma la concorrenza europea è alta ed è capitalizzata da club che hanno anche molti fondi da investire.
La nuova Champions a 36 squadre e l’effetto sull’Italia
Dalla stagione 2024/25 la Champions è cambiata. Sono spariti gli otto gironi ed è arrivata una league phase unica con 36 club e otto partite garantite per ciascuna squadra contro avversarie diverse. Poi ci sono la griglia a scaglioni e i playoff per definire gli incroci a eliminazione diretta. L’Italia ha ottenuto cinque posti: oltre all’Inter, alla Juve, al Milan e all’Atalanta, è entrato anche il Bologna, alla prima partecipazione in Champions.
Il caso Bologna racconta molto del momento: qualificazione storica e debutto assoluto nella Champions moderna, con il club felsineo che diventa l’undicesima italiana a prendere parte alla fase principale della competizione. È un segnale di apertura, non solo le solite tre o quattro squadre, ma un ceto medio competitivo in grado di alzare il livello del campionato e contribuire al ranking UEFA.
Un ecosistema che spinge: ranking e audience TV
I risultati contano anche per tutto ciò che generano intorno. Nel 2023, per esempio, la semifinale di Champions dell’Inter ha registrato su Canale 5 una media di 8,27 milioni di spettatori e il 34,9% di share. Dei numeri che descrivono una domanda interna enorme per le grandi notti europee. E quando c’è domanda, arrivano tanti ricavi dai diritti, dagli sponsor, dal matchday e dalle valorizzazioni.
La scorsa stagione ha aggiunto un altro tassello, l’Atalanta ha vinto l’Europa League e ha spezzato l’imbattibilità del Leverkusen con la tripletta di Lookman. Non è Champions, ma pesa sul ranking, sulle risorse e sull’appeal del campionato, cioè su tutto ciò che poi aiuta a competere in Champions.
Come le notti europee muovono le scommesse online
Le corse profonde delle italiane in Champions hanno un riflesso diretto anche sul mercato delle scommesse sportive online. Aumentano il traffico nelle ore di punta, si moltiplicano i mercati live e le variazioni di quota sugli esiti, sugli under/over e sui marcatori. In Italia, il quadro oggi è regolato dal D.lgs. 41/2024 che ha riordinato il settore dei giochi a distanza, ha rafforzato i principi e i requisiti per le piattaforme autorizzate. Accanto a queste, ci sono i siti scommesse stranieri, di cui puoi trovare una lista dei migliori qui https://www.finaria.it/gambling/siti-scommesse-stranieri/, che analizzano anche le quote dei match esteri minori, spesso non riportate dagli operatori italiani e che, proprio per restare appetibili nel settore, propongono delle quote davvero competitive. Nel 2024 il comparto gambling nazionale ha generato circa 13 miliardi di ricavi, con una parte rilevante legata all’online e alle scommesse sportive. L’esposizione data dalla Champions, soprattutto con cinque club italiani coinvolti nella league phase, tende a spostare i flussi e le strategie degli operatori.
Perché l’Italia è ancora così temuta in Champions
Una somma di fattori spiega perché i club italiani sono stati e restano protagonisti. Abbiamo una lunga tradizione alle spalle, adottiamo delle tattiche riconoscibili e, soprattutto, sappiamo come rialzarci dopo delle fasi di calo. Oltre a questo, ogni tanto spuntano anche dei nuovi club competitivi che meritano attenzione, come l’Atalanta e il Bologna. Il 2025 ha ricordato quanto sia sottile il confine tra la gloria e la delusione: Inter è stata travolta in una finale che ha riscritto i record. Con la Champions a girone unico e cinque posti in ballo, l’Italia ha spazio, minuti e margine per incidere. La storia dice che sa farlo, i numeri recenti dicono che ci sta riprovando. Non ci resta che aspettare.