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2015

Inter e Jovetic oggi si somigliano tanto

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jovetic city ifa

L’Inter ufficializza l’imminente acquisto di Jovetic con un tweet: il montenegrino al posto giusto nel momento giusto?

“Stevan Jovetic domani sarà a Milano. Nella giornata di martedì sosterrà le visite mediche”. L’era dei social network ha definitivamente preso il sopravvento ed è con un tweet che l’Inter ha scelto di annunciare l’imminente acquisto di Jovetic: l’attaccante montenegrino arriverà dal Manchester City con la formula del prestito biennale (3 milioni) ed obbligo di riscatto fissato a 12 più alcuni bonus complessivi.

AFFARE? – Operazione dunque da circa 15 milioni che, se rapportata ai quasi 30 (26 più bonus) sborsati dal Manchester City soltanto due estati fa per strapparlo alla Fiorentina, ha il sapore del grande colpo centrato dalla dirigenza nerazzurra. Che avrebbe di fatto colto l’attimo cruciale per portarlo via a prezzi di saldo: scontento dello scarso utilizzo al Manchester City (così intenzionato a risolvere il problema), desideroso di una nuova esperienza per rilanciare entusiasmo e quotazioni. Il momento di Jovetic è essenzialmente quello dell’Inter: entrambi in cerca di riscatto ed è proprio questo fattore a deporre bene sul prossimo matrimonio.

JOVETIC D’INGHILTERRA – A destare più di una perplessità è invece il rendimento offerto da Stevan Jovetic nei due anni alla corte di Pellegrini: 11 reti complessive e soltanto 8 in due Premier League, 44 le presenze totali di cui la maggior parte classificabili come spezzoni di gara. Il sogno di grandezza del talento montenegrino ha ad oggi fatto i conti con la crudezza della realtà: dunque Jovetic apparirebbe non in linea con il grande salto. Soffermandosi un istante in più su questo ambito di riflessione emerge però come l’Inter che sta nascendo abbia uno status più vicino a quella Fiorentina in cui il calciatore fece (a tratti) faville che ad un Manchester City obbligato a primeggiare dal suo ingombrante capitolo spese. Certo, l’importante campagna acquisti condotta da Thohir e dirigenza non permetterà di accontentarsi, ma come si anticipava l’Inter oggi è più un club smanioso di tornare grande che una realtà già assolutamente consolidata.

MANCINI ACCONTENTATO – Interrogativi che dovrà, in un senso o nell’altro, risolvere lo stesso Jovetic: può essere lui la pedina che fa saltare il banco di casa Inter? Intanto Mancini gongola: Murillo, Miranda, Montoya, Kondogbia e Jovetic (è arrivato anche Biabiany, da valutare il suo pieno recupero) rinforzano a dismisura un’Inter oggettivamente irriconoscibile nell’ultima annata disastrosa. Con l’approdo di Jovetic, è bene specificarlo sin da subito, si va verso l’impiego del 4-3-1-2 e non del 4-3-3 o 4-2-3-1. Le ragioni? Il ruolo del montenegrino è quello della seconda punta: lì può esaltarsi e, vicino alla porta, sfoggiare tutto il suo talento e le variegate doti realizzative. Sostenendo l’apporto di Icardi prima di tutto in termini numerici. Non è attaccante esterno da 4-3-3, non velocissimo di gamba e poco incline al ripiegamento sulle corsie, non è trequartista perché troppo lontano dalla porta e per le stesse questioni difensive. Stevan Jovetic è un attaccante e da tale va trattato: l’auspicio di Mancini però è proprio questo, ossia che possa garantire alla squadra uno sfogo realizzativo diverso dalla solita eccellente bocca di fuoco del crac Mauro Icardi. Intanto l’ambiente nerazzurro sogna i fasti di un tempo. E per sognare davvero si parte sempre dal talento.