2015
Inter, è Kovacic il grande intrigo
Mancini chiede otto o nove calciatori per rifondare lInter: Kovacic base, ma gli scenari
La stagione dell’Inter è finita e non certamente come i suoi tifosi avrebbero auspicato: annata buia consumata tra avvicendamenti tecnici e risultati fondamentalmente immutati, alle sacrosante ambizioni di Mancini non hanno ad oggi fatto seguito quei necessari riscontri del campo. Si volta pagina guardando con ottimismo al futuro. E con qualche nodo da sbrogliare.
ICARDI INAMOVIBILE – Il capocannoniere della Serie A non si muove: fioccano le offerte per quello che è uno dei prospetti più interessanti a livello mondiale, centravanti classe ’93 oltremodo prolifico e con ulteriori margini di crescita. La cessione di Icardi si tradurrebbe con effetto immediato in un ridimensionamento degli obiettivi e del calibro dell’Inter di Mancini: fattore letale per una squadra che invece proprio nell’immediato futuro dovrà riprendersi quelle prime pagine mancate nel recente passato. Oltre i segnali c’è il tangibile: Mauro Icardi fa gol in tutti i modi ed è la pedina perfetta a cui affidare – anche in termini di entusiasmo – il rilancio del club. Tradotto: l’argentino non si tocca, anche perché risulterebbe a dir poco complesso trovare un sostituto all’altezza conservando un saldo attivo di mercato.
CHI FINANZIERA’ IL CALCIOMERCATO? – Non sarà la cessione di Icardi dunque a procurare quei fondi per attivare il mercato in entrata: con l’Inter che non accede alla prossima edizione dell’Europa League i controlli del financial fair play saranno meno stringenti e Thohir non sarà costretto ad aderire a particolari paletti di bilancio per effettuare mercato in entrata. In altre parole non sussiste obbligo di privarsi di una o più pedine chiave per rifornire Mancini delle pedine espressamente richieste. Eppure il presidente indonesiano non può certo attingere da un patrimonio illimitato ed imporrà comunque criteri di sana gestione: gli acquisti invocati dall’ambizioso tecnico sono ben otto o nove e dunque non può essere escluso che almeno una figura di spessore possa lasciare Appiano Gentile.
NODO KOVACIC – A parole Roberto Mancini ha sempre, o meglio negli ultimi tempi, confermato di voler erigere l’Inter che sarà intorno alla figura del croato: talento puro, ha la qualità per prendersi definitivamente questa squadra e divenirne un indiscutibile punto di riferimento. L’uomo che può elevarne il tenore ed avvicinarla a livelli che le sono consoni. Ma restano alcuni dubbi da risolvere: Mancini ha espressamente richiesto alla società uno o due centrocampisti di assoluto livello che, sommati ai vari Brozovic, Guarin e al rilanciato Hernanes creano affollamento nel reparto. E’ dunque da escludere che, non appena si entrerà nelle fasi caldi del mercato, possano arrivare offerte importanti per il gioiello croato tanto da far vacillare gli alti piani dirigenziali? E lo stesso Mancini? Classe ’94 e dunque con una vita avanti, Mateo Kovacic è però da oramai due anni e mezzo all’Inter e probabilmente non ha ancora compiuto quel salto di qualità in termini di continuità. Atteso invece da dirigenza e guida tecnica. Le qualità di Kovacic sono fuori discussione e rapportate alla carta d’identità diventano un potenziale da sballo: il calciomercato però cambia di ora in ora e se con i fondi derivanti dalla cessione del croato fosse possibile centrare un obiettivo più consono ai dettami di Mancini, bene, tutto diverrebbe possibile. Siamo appena agli inizi ma le temperature già salgono.