Inter, Milito: "Sempre grato ai club dove ho giocato" - Calcio News 24
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2009

Inter, Milito: “Sempre grato ai club dove ho giocato”

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Lunga intervista di Diego Alberto Milito al sito web ufficiale della Fifa, dove l’attaccante argentino dell’Inter parla della sua stagione in nerazzurro. Il 31enne non è stato incisivo quest’anno quanto l’anno precedente, dove, con i suoi gol, ha trascinato la formazione che era di Mourinho alla conquista del triplete. Poi, un periodo grigio sotto la guida di Benitez, e ora, con Leonardo, si tenta una nuova rinascita, ma c’è anche un concorrente nuovo in attacco, quel Giampaolo Pazzini che col Palermo ha esordito col botto. Queste le parole del Principe: “Il Mondiale per Club era uno degli obiettivi principali di questa stagione e siamo felici di aver vinto con un certo stile. E’ una competizione importante, ed aggiunge ulteriore lustro ai trofei che abbiamo già  conquistato. E’ un torneo molto considerato in Sud America, le squadre spendono tanto tempo per preparare questa competizione. Quando sono andato a casa a Natale ho visto con i miei occhi quanti miei compatrioti stavano ancora celebrando il mio successo. Non è così importante in Europa. Credo comunque si sia visto un maggiore equilibrio tra le squadre durante l’ultima edizione, bisogna stare attenti ad ogni squadra, indipendentemente dal continente da cui provengono. Per questo siamo così orgogliosi di essere Campioni del Mondo e di poter portare questo stemma sulle nostre maglie nerazzurre. Cercheremo di fare il possibile per ripeterci. I miei infortuni? Penso sia parte di essere un calciatore, anche se non ero in forma perfetta, sono felice di aver partecipato al Mondiale per Club. Ho segnato la rete contro il Seongnam, un premio per tutti i sacrifici precedenti che avevo fatto. Sono stato fuori da allora per un altro infortunio, ma ora sono pronto per la seconda parte della stagione, quando arriveranno tante partite molto ravvicinate. Ho ricevuto tanto supporto dal club e dai tifosi durante questo periodo e sono grato a tutti loro. Il gol che ricordo con più soddisfazione? Ogni gol ha un posto speciale nel mio cuore. Ovviamente, alcuni sono più importanti di altri per la squadra, come quelli che portano a vincere le coppe ed i campionati. Uno che ricordo volentieri è quello nella vittoria per 1-0 contro il Siena. Una sfida tesissima e quella vittoria ci ha consentito di vincere lo scudetto. Poi c’è anche il gol in Coppa Italia a Roma, ed ovviamente la doppietta in finale di Champions League a Madrid. Due gol difficili e diversi, credo che il secondo sia stato quello decisivo per la vittoria della coppa. Mi sono sentito libero dopo averlo segnato, era una sensazione incredibile essere così vicini al titolo, un sentimento che non scorderò mai. Ogni volta che ripenso alla finale mi ricordo quanto sono stato bene dall’inizio alla fine, proprio come dovrebbe essere. Se non pensavo più di arrivare al successo dell’anno scorso all’età  di 30 anni? No, assolutamente. La cosa che si impara è a continuare a credere di poter migliorare, sempre. Devi continuare a lavorare ogni giorno per raggiungere gli obiettivi che ti poni. Certo, non è facile perchè ci sono tanti ostacoli che possono intervenire per la strada. So di tanti buoni giocatori che alla fine non sono arrivati, a volte manco per colpa loro. Sono molto felice di aver giocato per le squadre che ho rappresentato in carriera e credo tutte mi abbiano aiutato a crescere come calciatore. Niente mi dà  maggiore soddisfazione che lavorare per la squadra. Al Genoa mi sono fatto un nome? Sì, ero molto felice al Genoa, avevo un grandissimo rapporto coi tifosi. Sarò sempre grato a loro perchè è stato il primo club europeo a credere in me e portarmi dall’Argentina per darmi una chance in Italia. La mia prima stagione nel club fu nel 2004 e durò per un anno e mezzo. Poi, quando tornai nel 2008, ho riniziato dove lasciai e l’amore è risbocciato subito. Rimasi tre anni in Spagna col Real Saragozza, ed anche lì penso di aver lasciato un ricordo positivo. Quali sono le mie fonti d’ispirazione? Da ragazzino direi Enzo Francescoli, ma negli ultimi anni ho imparato molto guardando in azione Gabriel Batistuta e Hernan Crespo, due grandissimi centravanti argentini che hanno avuto un grandissimo successo in Italia. Crespo infatti segna ancora oggi. E’ un professionista incredibile”.