Euro 2020, Italia Austria: a Wembley con i quarti nel mirino
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Euro 2020, Italia Austria: a Wembley con i quarti nel mirino

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L’Italia di Mancini contro l’Austria non può fallire: obiettivo quarti di finale, per continuare a sognare in grande

Il gioco, ora, comincia a farsi duro. Ed è proprio in questa fase che saggeremo la consistenza effettiva di questa Nazionale. Il tabellone ci mette di fronte un avversario tosto ma ampiamente alla portata; talmente abbordabile che, se dovesse accadere l’irreparabile, non sarebbe inopportuno scomodare la parola “fallimento”. Italia-Austria dovrà essere la prova del nove per gli Azzurri, nonostante il talento cristallino di alcuni interpreti austriaci e al di là dello scenario prestigioso e imponente di Wembley. Vero che il fattore trasferta non è più così determinante per decidere le partite, tanto da far abolire la regola del gol in trasferta, ma sfidiamo chiunque a non accusare un po’ il colpo sotto l’arco più famoso di Londra…

Undici partite di fila con vittoria e con porta inviolata, un gioco fluido come poche volte si è visto in una competizione internazionale e uno status di valore assoluto riconosciuto praticamente da tutte le avversarie. L’Italia di Mancini è la squadra che tutti sognavamo ma che nessuno si aspettava di vedere concretamente in campo. A sorprendere, nello specifico, è il sangue freddo dimostrato da chi di esperienza internazionale ne ha poca. Locatelli e Pessina, Di Lorenzo e Barella, Berardi e Spinazzola. Giocatori in grado di lasciare il segno se messi nella giusta condizione, in campo e fuori. La famosa “ricetta giovani” che chiunque, soprattutto nel nostro paese, sembrava incapace di mettere a punto. Contro l’Austria Jorginho e compagni punteranno a comandare il gioco, imponendo il proprio ritmo. L’unico vero rischio è lo scoprirsi a ripartenze che, stavolta sì, rischiano di essere letali. Eppure, pure quando le cose girano bene, si riesce a trovare quel neo che riesce a minare le certezze e destabilizzare un po’ l’ambiente. Prima l’inchino, poi qualcuno chiama dentro l’arbitro inglese come possibile motivo di squilibrio in campo (l’ultimo gol, gli Azzurri, lo presero con Taylor ad arbitrare il match con l’Olanda di Nations League). E poi il giocare a Londra, di per sé, non pare una grande idea visti i tempi che corrono. La bravura del ct e del suo staff starà nel resettare tutto e creare una vera bolla psicologia, in modo da tenere sull’attenti i giocatori e andarsi a prendere il quarto di finale contro Belgio o Portogallo.

Il percorso della nazionale di Franco Foda è difficile da comprendere. Non tanto nei numeri, perché l’Austria è caduta nettamente solo contro l’Olanda e ha poi superato sia la modesta Macedonia del Nord che l’Ucraina già data come seconda. Nell’ultima gara si è visto quello che potrebbe essere lo spartito austriaco anche a Wembley: grande forza fisica, palla a Sabitzer per dare il via alle azioni e sfruttare la profondità garantita da Arnautovic. In più, sulle fasce, le garanzie sono Alaba e Lainer, uno martello e l’altro paracolpi per coprire proprio le sgroppate del neo acquisto del Real Madrid. Dietro la difesa di Foda potrebbe essere il vero tallone d’Achille per il modo di giocare dell’Italia: Dragovic guida una difesa ben piazzata ma un po’ ferma, supportata spesso dal mediano a schermo della linea difensiva, probabilmente Grillitsch, che diventa in fase di non possesso un quinto difensore e verosimilmente il designato ad essere l’ombra di Jorginho. Tuttavia, ci basiamo soltanto su congetture e prove derivate dalle prime due sfide. È probabile che il ct austriaco stia preparando una bella festa per l’Italia: da giorni, il ritiro di Seefeld è blindato, con tanto di security a fare da guardia affinché nessuno ficchi il naso. I 15 minuti giornalieri concessi alla stampa non bastano certo per capire quale mossa Foda abbia in serbo per Mancini. È certo che, al netto degli sfavori del pronostico, una delle tattiche migliori potrebbe essere quella di impostare la gara sui 180’ e sfiancare l’avversario psicologicamente. Sperando che crolli, chissà, ad undici metri dalla porta.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI ITALIA AUSTRIA

ITALIA – Mancini ha fatto i suoi esperimenti contro il Galles e sono praticamente tutti riusciti. Lo schieramento iniziale non dovrebbe cambiare, tuttavia, rispetto alle prime uscite. L’ormai ex Milan Donnarumma è insindacabile in porta, mentre in difesa l’unico dubbio è su Chiellini: il capitano della Nazionale è tornato ad allenarsi con i compagni ma ancora non sembra pronto per il rientro dal 1’. Spazio quindi ad Acerbi, che farà coppia al centro con Bonucci, mentre sulle corsie tornano Spinazzola e Di Lorenzo, con Florenzi ancora out. Il vero ballottaggio di giornata è quello tra Locatelli e Verratti, con quest’ultimo in vantaggio visto il rientro sontuoso esibito contro il Galles. Tuttavia, rischia di essere un pericolo doversi giocare un cambio, magari prematuro, in una sfida che potrebbe potenzialmente non finire al 90’. Il trio in mediana verrà completato da Barella e Jorginho. Davanti pochissimi i dubbi: Chiesa ancora in panchina e avrà probabilmente spazio nella ripresa (partita permettendo), ma i titolari rimangono Berardi, Insigne e Immobile.

ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Acerbi, Spinazzola; Barella, Jorginho, Verratti; Berardi, Immobile, Insigne.

AUSTRIA – Al netto della segretezza, qualcosa dal ritiro austriaco è emerso. Foda si è dimostrato abile nel cambiare in corso lo schema tattico, tanto da passare dalla difesa a 3 delle prime due uscite alla difesa a 4 che ha bloccato l’Ucraina. L’Austria contro l’Italia giocherà a specchio, affidandosi ad un 4-1-4-1 bello coperto che si presta bene alle classiche ripartenze nelle corde dei giocatori in rosa. In porta ci sarà Bachmann, con Lainer a correre sulla destra e Alaba a sinistra. Unico punto interrogativo è il partner di Dragovic, non essendo ancora rassicuranti le condizioni fisiche di Hinteregger; non dovesse farcela il centrale dell’Eintracht Francoforte, toccherà a Lienhart prendere il suo posto. Davanti alla retroguardia si piazzerà il fidato Grillitsch, mentre Sabitzer comanderà le operazioni più avanti protetto dai muscoli di Schlager. Sulle ali Baumgartner, l’uomo della provvidenza, e Laimer, colui che dovrà coprire le spalle alle scorribande di Alaba. Il centravanti dovrebbe essere confermato Arnautovic, ma occhio al possibile inserimento di Kalajdzic. 

AUSTRIA (4-1-4-1): Bachmann; Lainer, Hinteregger, Dragovic, Alaba; Grillitsch; Laimer, Schlager, Sabitzer, Baumgartner; Arnautovic.