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2014

Italia, Verratti: «Due anni fa ero in Serie B, adesso mi gioco il Mondiale»

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Il centrocampista azzurro in conferenza stampa: «Sono un centrocampista duttile, questo va a mio favore»

VERRATTI ITALIA CONFERENZA STAMPA – Dopo la seduta di allenamento svolta questa mattina a Coverciano, il centrocampista della Nazionale e del PSG Marco Verratti si è presentato in conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti. L’ex Pescara ha strappato il pass per il Brasile dopo l’ottima prova contro l’Irlanda che ha convinto a pieno il C.t. Cesare Prandelli. Tanti i temi toccati, a partire dalla meritata convocazione : «Sono stato chiamato tra i 30, la priorità era essere convocato tra i 23, io ho dato il massimo e ce l’ho fatta, certo dispiace per i miei compagni che non ce l’hanno fatta. Il calcio è fatto di scelte e vanno rispettate. Se me l’aspettavo? Sono abituato che nel calcio bisogna pensare sempre al presente. Non mi dò mai un obiettivo, voglio dare il massimo giorno per giorno. Ho sempre pensato ad allenarmi al massimo, l’importante è non avere rimpianti. Se pensavo che Prandelli avesse potuto penalizzare i giovani? Io ho sempre ricevuto complimenti dal mister, mi conosce e sa quello che gli posso dare. Noi siamo giovani, siamo i primi a sapere che dobbiamo migliorare». 

L’IMPORTANZA DI ZEMAN – Molto importante per la crescita di Verratti è stato Zeman: «Quanto è contato Zeman? Queste sono le cose belle del calcio, il mio percorso può sembrare incredibile ed invece è vero: appena due anni fa giocavo in Serie B e oggi vado ai Mondiali. Fa sicuramente piacere condividere questa avventura con gli amici di sempre come Immobile e Insigne. Zeman per noi è stato un grande maestro, fondamentale sul piano del gioco e sul piano caratteriale. Ci ha fatto crescere tantissimo, gli dobbiamo molto. Prima che arrivasse Zeman in molti mi dicevano che non sarei riuscito a farcela, ma dopo, grazie ai suoi consigli, sono riuscito a migliorare».

I COMPLIMENTI – Tanti i messaggi di complimenti ricevuti dal centrocampista del PSG: «Ho sentito Ibra qualche giorno fa, mi ha detto che ce l’avrei fatta. A Parigi ho molti amici, ci sentiamo spesso. Le strigliate di Prandelli? Sono un ragazzo che ha sempre ascoltato i consigli del mister, per migliorare ho bisogno di aiuto, e i consigli del C.t. sono sempre i migliori».

IL MIO RUOLO – A tenere banco anche la posizione in campo: «Il ruolo? Cerchiamo di interpretare i dettami del mister, lui sa come metterci in campo. Il fatto di poter ricoprire più ruoli va sicuramente a mio favore, mi metto a completa disposizione del mister»

FUGA DI CERVELLI – Sulla cessione di Immobile al Borussia: «Ormai nel calcio è normale andare a giocare all’estero, è difficile per le squadre italiane trattenere i giovani forti, credo che sia normale che Immobile abbia scelto di giocare in Germania. E’ difficile per un club italiano spezzare il sogno di un ragazzo. Io voglio restare a Parigi, per adesso sto veramente bene. Se un giorno mi dovessero chiedere in Italia prenderei in considerazione l’ipotesi». 

FORZA MONTO –  Dispiace molto per l’infortunio di Montolivo: «Montolivo? Posso immaginare il suo umore. Il suo infortunio ci ha scossi un po’ tutti. Al Mondiale ogni giocatore è indispensabile quindi sentiremo la sua mancanza. Dobbiamo sfruttare al massimo ogni possibilità che ci viene offerta dal mister». 

NUMERI DI MAGLIA – Oggi saranno comunicati i numeri di maglia: «Il numero di maglia? I senatori hanno scelto per primi, poi ognuno di noi ha scelto il suo. Non c’è stata la guerra, i criteri di assegnazione erano chiari. Il ruolo preferito? Ogni anno ho cambiato ruolo, nel calcio di oggi i centrocampisti sono molto tecnici e devono essere duttili. In quest’ultimo periodo ho fatto spesso il regista. La convivenza con Pirlo penso che sia possibile». 

TESTA ALL’INGHILTERRA – Sulle esclusioni dai convocati e sulla partita contro l’Inghilterra: «Quando veniamo qua dobbiamo far vedere al mister ciò di cui siamo capaci. Mi dispiace per i ragazzi che non parteciperanno al Mondiale, è proprio questo il brutto del calcio. Cosa significa per me giocare contro l’Inghilterra? In questi due anni ho avuto modo di confrontarmi a livello europeo, non mi farà effetto giocare con grandi campioni come Gerrard e tutti gli altri, sebbene abbiano fatto la storia del calcio». 

VOGLIA DI BRASILE – Una battuta sul clima atteso in Brasile: «L’accoglienza che mi aspetto? Il Brasile è una grande Nazionale, ci sono tanti campioni. Penso che questo sia il Mondiale dei Mondiali, ci sarà grandissimo entusiasmo. Sarà emozionante giocare e respirare il clima in Brasile. Per me è un orgoglio rappresentare la Nazionale italiana. Come ci prepareremo? Studieremo molto i nostri avversari, poi sul campo spetta a noi. La Nazionale brasiliana la conosciamo bene, spero che possa essere un vantaggio per noi»

MATURITA’ IN CAMPO – A Verratti viene rivolta una domanda sugli esami di maturità che sosterranno in questi giorni milioni di studenti: «Gli esami di maturità? Ancora non l’ho affrontato, faccio l’in bocca al lupo a tutti coloro che dovranno sostenerlo».

L’ESCLUSIONE DI PEPITO – Grande dispiacere per l’esclusione di Rossi «Per ogni giocatore l’importante è dare il massimo sul campo, cercando di curare anche il minimo dettaglio. A parole siamo tutti bravi poi dobbiamo dimostrare le qualità sul terreno di gioco. Rossi l’ho visto molto dispiaciuto, è dispiaciuto anche a noi non averlo in Brasile». 

ORGOGLIO ITALIANO – Infine, una breve battuta sulla festa della Repubblica: «Quando indossi la maglia dell’Italia ti senti orgoglioso, a pensare che rappresenterò milioni e milioni di italiani mi vengono i brividi. Il nostro sogno è quello di arrivare fino in fondo e vincere il Mondiale, sappiamo benissimo che sarà difficile ma ce la vogliamo mettere tutta».