Juve, Allegri a metà: «Ronaldo giocherà, Dybala non so». E sui social...
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Juve, Allegri a metà: «Ronaldo giocherà, Dybala non so». E sui social…

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Juve, Allegri in conferenza stampa dà qualche buona notizia: Ronaldo sta bene e giocherà, mentre Dybala è in dubbio

Max Allegri ha parlato prima del big match che domani serà vedrà contrapposto alla sua Juve, il Napoli di Ancelotti: «Il Napoli sta facendo un grande campionato. Domani sarà una bella serata di sport in primis e troveremo un sacco di gente e uno stadio che spingerà il Napoli. Noi dovremo farci trovare pronti facendo una grande partita lucida, tecnica e di intensità sapendo che a Napoli le partite non finiscono mai». Il tecnico toscano fa poi il punto sulla formazione: «Ronaldo sta bene, si è allenato con la squadra e domani giocherà. Per quanto riguarda gli infortunati, Khedira farà controlli e non ci sono date di rientri. Douglas speriamo di recuperarlo per l’Atletico. Gli altri non rientrano. L’unico che possiamo recuperare è Douglas Costa». E sulla possibilità di cambio di modulo, con un centrocampo a due: «Dipende. La possibilità di giocare con due, due e mezzo, dipende da quanti giocatori offensivi metto davanti, dai cambi che ho, da come mi immagino la partita. In questo momento se giocano Dybala e Bernardeschi con Mandzukic e Ronaldo in panca abbiamo solo Kean, altrimenti uno tra Dybala e Berna starà fuori e sarà un cambio importante, Questi però sono quelli che abbiamo e dobbiamo fare bene. E sono convinto che domani la Juve farà una grande partita».

Tra Atletico e mercato

L’attenzione si sposta poi alla partita contro l’Atletico, e a i rumors che vorrebbero Allegri all’Inter nella prossima stagione: «In Champions siamo lì, capita di perdere 2-0 all’andata, ma dispiace per le reazioni che ci sono state perché si erano create aspettative che la Juve dovesse andare con l’Atletico e vincere 3-0. Questo poco da persone intelligenti e scollegate dalla realtà-. Non scordiamo che nella mai gestione la Juve ha perso 11 volte. Una a Berna e Siviglia con il turno già passato, poi una col Manchester in casa e avete visto come, un’altra l’abbiamo persa a Monaco, che poi avevamo pareggiato, e tutte le altre partite le abbiamo perse con Barcellona, Real e Atletico. Due, due e due. Io non sono amante dei dati, ma questo è un dato. E sono le tre squadre che nel Ranking europeo sono sopra la Juventus». E a chi gli chiede cosa facesse a Milano: «Semplice, ho visto il presidente l’altro giorno, che vedo quasi sempre quando è qui a Torino. E come tutti gli anni, visto che siamo in un momento in cui abbiamo domani una bellissima partita, l’Udinese e il ritorno con l’Atletico Madrid, ci vedremo per parlare di come sta andando l’annata e di quale può essere il futuro ma senza nessun problema. Io sono legato alla Juventus, in quattro anni ci siamo tolti tante soddisfazioni. Quest’anno siamo ancora in corsa per il campionato e per la Champions, dispiace per la Coppa Italia, ne avevamo vinte quattro una volta può andare male»

Capitolo social

Il silenzio social di Allegri ha fatto molto più rumore dei suoi tweet. Il tecnico ha infatti abbandonato ogni piattaforma: «Questo è un problema. Uno perché scrivevo un messaggio dopo la partita, non sono mai stato un grande seguace di questi social e la ritrovo una cosa normale. normale come sono entrato e normale come sono uscito. Ero a cena, parlavo non ricordo di cosa e ho deciso di  chiudere i social. La trovo una cosa normale, un essere umano che esce dai social. Poi che succede a cena o che l’ispirazione di giocare con due centrocampisti mi viene la mattina mi sorprende. Mi ha sorpreso questo clamore, chissà cosa c’è dietro, la strategia mondiale. Solo uno che è uscito dai social. Poi se qualcuno la sua preoccupazione era che scrivevo -20, -16 e non sa contare all’indietro dico che oggi mancano dieci giorni alla partita con l’Atletico. Ma infatti se non torniamo alla normalità diventa tutto un problema. Invece la normalità e una cosa semplice. Capisco che le cose semplici destabilizzino, ma la normalità deve essere all’ordine del giorno per quanto mi riguarda».

Critiche e insulti

A chi gli chiede se abbia abbandonato i social per le critiche e gli insulti ricevuti: «Riflessioni le faccio sempre. Nell’immediato futuro e nel futuro più lungo. Io poi i social non li leggo. Ho sentito in giro queste cose. Poi io sono cascato dal pero perché abbiamo giocato contro l’Atletico, abbiamo fatto un brutto secondo tempo, ma nel calcio è semplice. Una palla fa la differenza, questione di centimetri. Poi che le critiche ci siano è giusto, perché quando si perde ci devono essere critiche. Però sono critiche dettate da un’aspettativa che va al di là di ogni realtà perché la Champions è una competizione in cui può succedere di tutto, perché se lunedì l’Atletico ne ha tre con l’influenza ha difficoltà. A noi lì ci mancavano sei giocatori. Il Real ci ha messo undici anni a vincere la Decima. Vero che ne ha vinte poi quattro, ma per undici anni non ne ha vinte. E si parla del Real Madrid.  Io sono così. Chi mi piglia sono così. Lavoro con grande passione ed entusiasmo, i tifosi mi hanno fatto sentire il loro apporto in modo straordinario e non posso che ringraziarli, poi se a fine partita appena fischia vado dentro gli spogliatoi o magari non manifesto con salti capriole e cose la gioia non posso farci niente. Faccio l’allenatore e devo dare il buon esempio. Perché in panchina siamo degli esempi. Devo essere accettato per quello che sono. Io mi sono infastidito per come abbiamo perso il secondo tempo, ma me la sono preso con me stesso, poi le critiche fanno parte del gioco. L’importante è che io sia lucido in quello che vedo e in quello che sarà»