Juventus, Buffon e Bonucci: «Non giocherà solo il Barcellona» - Calcio News 24
Connettiti con noi

2015

Juventus, Buffon e Bonucci: «Non giocherà solo il Barcellona»

Pubblicato

su

I due giocatori sono intervenuti in conferenza stampa

Prima di Allegri, ecco presentarsi in sala stampa anche Gianluigi Buffon e Leonardo Bonucci, prima della finale di Champions League di domani contro il Barcellona. Parte Buffon: «Sicuramente questo era un obiettivo che in questi anni con i compagni e la società ci eravamo posti di poter raggiungere. Probabilmente non pensavamo che quest’anno fosse l’anno ideale, per tante ragioni. La prima, e la più importante, è relativa al cambio di allenatore, che secondo me poteva permetterci di costruire la finale in due o tre anni. Invece è arrivata prima del previsto, inaspettata, e quindi per questo ci dà una grande gioia. Sicuramente la componente emozionale ci sarà, e giocherà anche lei una parte importante nella partita. E’ anche vero che si incontrano due squadre che sono composte da giocatori più o meno giovani, che però hanno già un bagaglio di esperienza abbastanza importante da poter gestire queste situazioni. Immagino che all’inizio ci potrà essere un po’ più di farraginosità, da una parte o dall’altra, ma dopo i primi dieci minuti si vedranno le due vere squadre, e tutto ciò che queste hanno fatto per arrivare in finale».

VITTIME – Buffon ha proseguito: «Nessuno giocherà in casa. Anche noi siamo una squadra che in casa, con una certa affinità, riusciamo ad esprimerci anche meglio. In una partita secca, in una finale, certi valori emergeranno e saranno preponderanti e figli del risultato. Come ho detto in settimana, credo che, obiettivamente, loro partano avvantaggiati, con merito, perchè hanno dei grandi valori individuali. Penso che realmente una squadra che ha giocatori come Messi, Suarez e Neymar non possa mai non essere favorita. E’ normale che lo sia con questi giocatori. Ma d’altro canto quando incontri una squadra come quella che ha la Juventus, non penso che questa sia da considerare come vittima sacrificale. Conte? Ci ha fatto i complimenti tramite messaggio, ci ha fatto molto piacere. Di suo è rimasto quello che in questi anni ci ha un po’ consacrato come la squadra più forte d’Italia, cioè una grande determinazione, ferocia, una certa conoscenza tattica nel poter esprimere un buon gioco. Queste sono virtù che col lavoro e col tempo abbiamo fatto nostre, e mi auguro che ci voglia tanto prima di riperderle».

BONUCCI – Poi parla Bonucci: «Le caramelle all’aglio? Fanno parte di una dieta particolare. C’è chi dall’altra parte segue una dieta (Messi, ndr), e io ho preso queste caramelle all’aglio per mantenere la mia integrità fisica, visto che ho giocato tanto. Se siamo arrivati in finale è merito di un gruppo fantastico, e domani sera non si vedrà solo il Barcellona contro la difesa della Juventus. Dobbiamo fare una partita da grande squadra, come contro il Borussia Dortmund, e quella è stata la partita che ci ha fatto scattare la molla nella testa per essere consapevoli della nostra forza, è per questo che siamo qui. Siamo arrivati qui con la consapevolezza di essere un gradino sotto il Barcellona, ma in una finale le differenze si assottigliano, ma spetterà a noi lottare su ogni pallone e non fare le vittime sacrificali».

ESPERIENZA – E’ ancora la volta di Buffon: «Penso che l’esperienza si faccia giocando. Valutando anche la stagione di Ter Stegen in Coppa del Re ed in Champions, credo che lui sia già un portiere affidabile e che ha confermato ciò che si diceva di lui. Negli anni prima, al Borussia, se ne parlava un gran bene e lo avevo visto all’opera, mi aveva convinto. Quest’anno ha confermato che quelle sensazioni erano giuste. Visto e considerato che è molto giovane, gli auguro di fare una carriera così lunga e costellata di vittorie, chiaramente da dopo domani».

PARTNER – Bonucci parla di Barzagli: «Sicuramente il mio modo di giocare rimane lo stesso con Barzagli accanto. Non è il compagno di reparto che va a cambiare le tue caratteristiche. Nelle mie c’è un qualcosa che aiuta la squadra. Sono sempre stato descritto come un giocatore di personalità e vorrò metterlo in pratica anche domani sera. Barzagli, in questo momento, dopo un’annata sfortunata, sia uno dei migliori difensori al mondo. E’ fortissimo nell’uno contro uno, ha fisico, ed è forte tecnicamente: come lui ce ne sono pochi. Io che segno il gol decisivo? Perchè no? Ci credo anche io, credo nel poter essere importante come ho fatto in alcune gare quest’anno, ma non sarà solo il singolo a vincere la gara. Sarà la Juventus, che è venuta qua a vincerla, e semmai dovessi essere io il giocatore decisivo, ho già fatto una promessa ai miei amici e a mia moglie, che però per adesso tengo per me».

RICORDI – Bonucci prosegue: «L’Heysel? Siamo stati alla commemorazione, ed il ricordo di questa tragedia ci deve fare da stimolo per poter vincere la Champions per dedicare il trofeo a chi ha perso la vita seguendo la squadra del cuore. Il Barcellona? Non è solo attacco, sanno anche difendere, hanno preso pochissimi gol nella Liga. Dovremo vincere la partita a centrocampo, lì dove potremo fare la differenza a livello di qualità e soprattutto di fisicità. Sicuramente la perdita di Chiellini è importante, non soltanto sul campo ma anche nello spogliatoio. Anche se sarà presente, la sua personalità sarebbe stata una parte importante per preparare la partita e per giocare la finale. C’è la consapevolezza che noi italiani, nei momenti di difficoltà, tiriamo fuori il meglio. Siamo venuti qua per vincere e faremo di tutto per dedicare la Champions anche a Chiellini, che avrebbe voluto giocare questa partita».

VITTORIA STORICA? – Infine, chiude Buffon: «Penso che non ci siano regole. Bisogna vivere i momenti a seconda di cosa ti trasmettono. Ci sono situazioni nelle quali il pubblico, come a Madrid, può vivere la gara con talmente tanta partecipazione, che quasi si imbambola più a vedere ed a soffrire ciò che accade in campo, piuttosto che a tifare. In quei momenti, come è capitato a Madrid, di poter essere uno strumento per poter dare un’ulteriore assistenza ai miei compagni con un apporto vocale, lo faccio volentieri. Il fatto che la Juventus sia sempre stata rappresentata da grandissimi campioni, fa sì che noi abbiamo una grande consapevolezza del fatto che siamo qua non per caso, ma perchè la storia dice che la Juve dovrebbe arrivare quasi sempre almeno in semifinale. Questo ci dà anche una grande responsabilità: nel caso in cui le cose andassero bene, avremo fatto qualcosa di grandioso e inaspettato, ma non dico normale, ma quasi. Se dovessi vincere sarei felicissimo, ma si ripartirebbe immediatamente. Questo deve essere il modo per affrontare queste gare, giochiamo da Juve, rappresentiamo il meglio delle squadre italiane, sarebbe un gran risultato vincere, ma ci sta».