2012
Juventus, Conte: “Non ripatteggerei, deluso da Stellini. Mercato? Qualcuno arriverà”
CALCIOSCOMMESSE JUVENTUS ANTONIO CONTE – Antonio Conte ha rilasciato un’intervista fiume ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” dopo l’appello che si è svolto ieri in merito alle squalifiche imposte dalla Commissione Disciplinare della Figc in seguito al caso relativo al calcioscommesse che ha colpito la Serie A. Il tecnico della Juventus ha rilasciato alcune dichiarazioni importanti, in particolare in merito alla sua decisione di patteggio, spiega: “C’è una cosa che non rifarei se potessi tornare indietro: accettare controvoglia il patteggiamento. Non si patteggia l’innocenza anche se gli avvocati ti consigliano di farlo perchè è un’opportunità e i rischi del dibattimento sono alti. E’ stato un errore. Certo, non avrei ammesso nulla, ma si sarebbe percepita una cosa diversa. Ecco, anche se oggi avessi la certezza dei tre mesi di stop, la mia risposta sarebbe no. Su un fatto concordo con i giudici: 90 giorni non erano una pena congrua. Quella giusta è zero: non ho commesso nè illeciti, nè omesse denunce. Se ho fiducia nei giudici che dovranno studiare il ricorso? Sì, sono convinto che leggeranno le carte con attenzione evitando, con il proscioglimento, un’ingiustizia. Ho la coscienza a posto, non penso possa dire lo stesso chi ha gettato fango su di me. Sbaglio o parliamo di un ex giocatore che ha ammesso di aver truccato partite per anni? Per carità, il fenomeno del calcioscommesse va stroncato. Ma non si può squalificare una persona in questo modo, senza nessun riscontro. Chiunque può alzarsi, puntare il dito su qualcuno e mandarlo al macello. Dei giudici ho fiducia, del sistema meno“. Dopo aver proclamato la propria innocenza rispetti ai fatti accaduti e le gare truccate, Conte parla anche della sanzione inflitta al suo ex collaboratore Stellini, il quale ha patteggiato anch’egli la propria squalifica: “Sono rimasto allibito dinnanzi a questa motivazione: non dimostra nulla. È proprio la separazione dei ruoli a spiegare le cose. Stellini mi ha tenuto all’oscuro perchè sapeva bene quale sarebbe stata la mia reazione. È vero, ho un carattere difficile. Per una volta dovrebbe essermi d’aiuto. E invece… Mi sono arrabbiato molto con Cristian. Mi spiace averlo perso come assistente. Sta vivendo un momento difficile: dando le dimissioni ha dimostrato senso di responsabilità. Dal punto di vista umano l’affetto resta, è chiaro che i suoi comportamenti mi hanno messo in difficoltà e danneggiato“.
Si cambia poi tema e si parla dell’avvio di stagione della Juventus, con la conquista della Supercoppa italiana contro il Napoli e del Trofeo Berlusconi contro il Milan: “Siamo partiti col piede giusto. Vincere aumenta la consapevolezza e arricchisce la bacheca. Il triangolino sulla maglia ci responsabilizza, ma è il ruolo naturale della Juve. La Champions? Puntiamo a essere competitivi su ogni fronte“. Un commento Conte lo “spreca” anche per commentare il calciomercato dei bianconeri, dei quali si dice soddisfatto: “Per ora, sì. Abbiamo fatto quello che avevamo programmato. Ora c’è da completare la rosa. Chi scelgo tra Llorente e Dzeko? C’è sintonia con Marotta. Il top player non deve essere solo per il costo. Qualcuno arriverà“.
Stoccata a Mazzarri, il quale ha affermato che chi “intende di calcio” non può considerare meritata la vittoria nella Supercoppa italiana: “Ognuno vede le cose a modo suo. Sento dire anche che la Juve attuale si è ispirata a Mazzarri. Si possono copiare i numeri, ma di sicuro è molto diversa la mentalità, il modo di affrontare la gara, la voglia di essere propositivi, i principi di gioco. Devo continuare?“.
Infine, chiosa sul sostegno ricevuto dalla Juventus in questi mesi cupi per il tecnico bianconero: “Nella tristezza della vicenda il grande aspetto positivo è che tutti all’interno della società mi sono stati vicini umanamente, supportandomi in ogni momento. Mai pensato a dimettermi e neanche John Elkann, il presidente Agnelli e il direttore Marotta hanno mai preso in considerazione questa ipotesi”.