2014
LHandanovic che (non) cè, il folle equilibrio di Icardi: lInter vede lEuropa
Un mostro tra i pali del Marassi ed un Icardi che fa anche lattaccante e che attaccante!
SERIE A INTER HANDANOVIC ICARDI – Parliamoci chiaro: se l’Inter domenica non avesse espugnato il Marassi avrebbe detto addio all’Europa. Calendario ostico, contraccolpo psicologico per una squadra incapace a vincere: sono invece i volti di Handanovic ed Icardi a cambiare probabilmente la storia della stagione nerazzurra, un’annata che definire complessa è soltanto un eufemismo.
UN MOSTRO TRA I PALI – Difficile ricordare una singola prestazione tanto esaltante da parte di un portiere: quanto mostrato da Samir Handanovic in quel di Marassi ha del surreale. Il portiere sloveno non si è limitato a parare il rigore calciato dal poco fortunato Maxi Lopez nel momento chiave della gara ma nel primo tempo ha concesso un vero e proprio spettacolo, superandosi in ben quattro occasioni con interventi tanto mostruosi quanto stilisticamente favolosi. Parate in ripetizione che gli sono valse il meritato nove in pagella e gli onori della cronaca. Ed una domanda: ma con un Handanovic in questo formato l’Inter si troverebbe al quinto posto? Difficile affermarlo o negarlo, tanti sono stati i fattori penalizzanti per una squadra che avrebbe potuto e dovuto raccogliere di più. E’ innegabile però che l’estremo difensore non si sia espresso – nell’arco dell’attuale stagione – sugli elevatissimi standard a cui aveva ben abituato. Oltre al fatto che un maggiore apporto di personalità da parte sua sarebbe ben gradito dai vertici nerazzurri.
ICARDI E’ ANCHE UN ATTACCANTE, E CHE ATTACCANTE! – L’esuberanza e l’irrazionalità della giovinezza: Mauro Icardi vive in un totale stato di incoscienza una vicenda personale ovviamente più grande di quanto lui stesso abbia finora percepito. I sentimenti a venti anni è giusto viverli in pieno anche quando comportano dei rischi ma in questo caso balla il futuro di tre figli – quelli che la sua attuale compagna ha avuto dal calciatore ed ex amico di Icardi Maxi Lopez – e viene da chiedersi quanto il tutto sia vissuto con cognizione di causa. Quel che ci importa però per il lavoro che svolgiamo sono le risultanze del campo: ed Icardi, proprio per l’irrazionalità a cui si accennava, non è affatto toccato dalla complessità di questa vicenda. Anzi, sembra quasi essere la sua marcia in più. Perché Icardi segna ed è felice, e non soltanto segna ma lo fa con continuità: tanti legni hanno addirittura ridimensionato il bottino di otto reti e due assist che rapportato ai minuti giocati lo rende un centravanti di primo rilievo.
LE COMPLESSITA’ DEL CALENDARIO – Maurito fa gol, si muove con i tempi giusti e raramente risulta statico: ha potenza, tecnica e rapidità per incidere in ogni momento della partita, ha impiegato tempo per convincere un uomo tutto d’un pezzo come Walter Mazzarri ma una volta ottenuta la sua fiducia la sta ripagando a suon di gol e prestazioni. E’ proprio lui il fattore atteso nel finale di stagione nerazzurro: un campionato in cui l’Inter dovrà consolidare il quinto posto – o al peggio non scendere sotto al sesto, ultimo utile per la qualificazione alla prossima Europa League considerando la piazza liberata dalla finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina – nonostante gli ostacoli del suo calendario. Il più arduo tra le concorrenti: l’Inter giocherà in trasferta sui campi di Parma e Chievo (all’ultima giornata, fattore probabilmente positivo) oltre al tanto atteso derby, mentre sarà impegnata in casa contro Napoli e Lazio. Tanto lavoro insomma per non lasciarsi scappare l’obiettivo minimo: Thohir vuole l’accesso in Europa e i suoi uomini sanno di non poter fallire.