2012
Milan – Juventus, bentornato campionato !
Il campionato di Serie A 2011/2012 sta regalando un duello altisonante in vetta al campionato tra le blasonate Milan e Juventus per la vittoria finale dello Scudetto. Una sfida che, ad onor del vero, manca da diverso tempo negli almanacchi del calcio italiano: occorre tornare agli anni precedenti il dominio dell’Inter, attore non protagonista di quest’ultima stagione. Precisamente bisogna risalire la china fino ai campionati del 2004/2005 e 2005/2006, annate in cui le compagini strisciate di Milano e Torino lottarono punto a punto per il titolo nazionale sul campo, poi revocato ai bianconeri dagli sviluppi arcinoti dell’inchiesta ‘Calciopoli’ piombata a cavallo tra maggio e giugno del 2006.
In questi nove mesi entrambe le armate si sono dimostrate tanto organizzate quanto diverse per qualità e quantità messe in campo. Tanta roba per tutte le altre tanto da spaccare il campionato in due come nella migliore delle fughe ciclistiche, con il resto del gruppo giù a inseguire. Scalato il Gran Premio della Montagna rappresentato dallo scontro diretto lo scorso febbraio pieno zeppo di polemiche, Milan e Juventus hanno iniziato a lottare, anche con colpi bassi ‘verbali’ durante la settimana, per la conquista della prima posizione fino ai giorni nostri. Ai più non potrà non destare ammirazione il fatto di una squadra imbattuta per 32 partite, quella bianconera che, tuttavia, si trova ad un solo punto di vantaggio dai rossoneri, sconfitti invece per ben cinque volte durante l’arco del campionato. Questo dato sta a sottolineare probabilmente il quid in più intrinseco nell’inconscio dei rossoneri: una forza mentale psicologica superiore prodotta dalla vittoria di uno scudetto appena dodici mesi addietro e che ha nel cinismo di Zlatan Ibrahimovic,autentico totem del calcio nostrano, l’unico referente effettivamente capace di poter fare la differenza nelle domeniche più uggiose e capace di regalare una quantità incalcolabile di punti alla compagine rossonera.
Dall’altra parte, però, c’è una Juventus vogliosa di scombinare i piani rossoneri. Acclarata ingiustamente come nobile decaduta nelle scorse stagioni, la Vecchia Signora ha trovato in Antonio Conte il principe azzurro che la svegliasse dall’incubo post-Calciopoli: uno squasso che aveva provocato una svalutazione immensa del parco giocatori, con relativi danni di immagine di proporzioni esorbitanti per un asset internazionale come quello della proprietà bianconera. Il condottiero juventino, dopo la gavetta in B con Siena e Bari, ha saputo risollevare il morale di una squadra reduce da due settimi posti consecutivi e che oggi lotta come se non ci fosse un domani per la vittoria quotidiana, autentico “credo” del tecnico salentino.
Tornando a quel campionato avvincente che fu il 2004/2005, il trait d’union tra le due realtà distanti ormai più di un lustro è sempre Alessandro Del Piero,capitano e bandiera della Juventus, protagonista, ieri e oggi, di eterne sfide contro i rivali rossoneri. Decisivo ieri, decisivo oggi: come in quel lontano 8 maggio del 2005, dove il 10 bianconero regalò il pallone dello scudetto a David Trezeguet con un assist in rovesciata che incantò San Siro nel giorno dello ‘spareggio‘, come venne definito dagli addetti ai lavori. Oggi, quasi sette anni più tardi, è ancora Alex a portare la croce bianconera: entra in campo, si sbatte, chiede palla e fa gol. Come nell’ultimo match contro la Lazio: punizione sul lato difeso da Marchetti e palla in rete. Milan nuovamente scavalcato grazie all’eterno campione di Conegliano Veneto. Del Piero, ancora una volta, si dimostra un autentico propellente per il motore bianconero in queste sei settimane che rimangono da qui al termine del campionato. Ma basterà?