2009
Napoli, Cavani: “Non mi muovo da qui”
Edinson Cavani, attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a “Napoli Magazine” in occasione della presentazione del suo libro autobiografico al Teatro Mediterraneo: “Se è vero che sto cambiando procuratore e cambierò squadra? Troppo facile la domanda, non è vero niente. Io sto bene e resto a Napoli. Qui sono felice, ho scritto questo libro per raccontare il mio rapporto con Dio. L’idea di scrivere un libro all’inizio non mi entusiasmava. Io non sono un pastore o un prete, non sono nessuno per parlare della Bibbia. Io faccio il calciatore. Parlando con la Mondadori, poi, con calma, siamo arrivati all’accordo di raccontare la mia vita attraverso il racconto che mi ha ispirato il Signore. Io vado avanti per la mia strada. Abbiamo deciso di raccontare la mia vita, le mie esperienze, le cose che ho vissuto, specificando che sempre, nelle cose giuste come in quelle sbagliate, c’e’ stata la mano di Dio. Il mio segreto? Da quando ho avuto la possibilita’ di ragionare, ho sempre capito che ogni cosa bisogna farla con amore. Se le cose non ti convincono e’ meglio non farle. Essere arrivato a questi livelli nel mondo del calcio e’ stato per le mie doti fisiche, ma io ci ho messo tutto l’amore possibile, volevo far crescere la mia famiglia. Anche per scrivere questo libro ci ho messo tanto amore. Non l’ho fatto per predicare, ma per far capire che ci tengo ad ottenere il meglio. Nella vita cio’ che conta è crederci per ottenere dei risultati. Nella vita ci sono tante cose che ti possono far sbagliare. Non e’ corretto misurarsi con gli altri, bisogna solo essere se stessi per far venire fuori le proprie qualità . Non e’ un manuale per diventare un calciatore, perche’ un giorno il calcio finira’ per me. Io voglio lasciare un segno qua a Napoli, nella mia Nazionale, come un uomo del Signore. Tanti pensano che la fede vuol dire religione, leggere la Bibbia o pregare tutti i giorni. Io ho fede in Dio, ma è importante avere fede anche in te stesso, nella tua famiglia e in quello che fai. Devi essere sempre convinto che le cose che arriveranno saranno positive, il bello della vita e’ credere nel fratello, nella madre e nel padre. La fede nel Signore e’ importante, ma ripeto: dobbiamo crederci”. Alla presentazione del libro erano presenti la coautrice Sondra (“Edi non voleva scrivere questo libro, perche’ e’ una cosa privata, gli ho chiesto di fare un colloquio, e’ stato tutto spontaneo. Ho conosciuto Edi a Palermo, mi ha colpito molto sua moglie Maria Soledad. Sono stata fortunata a conoscere Cavani, che mi ha raccontato delle cose semplici. Dobbiamo avere il coraggio di raccontare le nostre storie”), il padre spirituale Gaetano Sottile (“Edinson e’ un grande ragazzo, con il suo modo di vivere sta dando un grande insegnamento”), il procuratore Claudio Anellucci (“Ringrazio tutti perche’ e’ bellissimo vedere tanta gente che crede in Cavani. Leggere certe cose sui giornali fa male, per cui chiederei solo un po’ di attenzione in più”) e il giornalista Raffaele Auriemma (“Il libro di Cavani non e’ il manuale del bravo calciatore, ma e’ un percorso di fede. Si capisce quanto sia importante l’aspetto spirituale anche per un percorso professionale”).
Fonte: Napolimagazine.com