2012
Nello scambio tra Pazzo e FantAntonio, ci guadagnano… i giocatori!
Da una manciata di giorni, non si parla d’altro nei notiziari sportivi del nostro stivale: Cassano e Pazzini, Pazzini e Cassano. Due giocatori che hanno fatto sognare una città, o almeno una parte di essa, quando uno dipingeva assist e l’altro insaccava con una continuità impressionante. Il freddo inverno del 2011 sembrava dover cambiare tutto, ma non il rapporto tra FantAntonio e il Pazzo, tra l’artista di Bari Vecchia e il killer di Pescia.
Entrambi a Milano, seppur divisi dal Naviglio e dalla rivalità rossonerazzurra, ed entrambi pronti a far sognare le rispettive nuove tifoserie come avevano fatto, fino all’anno precedente, con la Genova dal sangue blucerchiato. Eppure, non tutto va come dovrebbe: il cuore matto di Cassano diventa ancor più matto al ritorno del Milan dalla trasferta romana e gli fa perdere mezza stagione, e probabilmente il secondo scudetto consecutivo; la ritrovata vena realizzativa di un Milito in formato Triplete porta via a Pazzini un posto di rilievo nello scacchiere tattico dell’Inter. Inevitabile, a questo punto, cambiare maglia; poco probabile, almeno all’inizio, pensare a uno scambio di maglie.
Così, mentre l’Italia pallonara si chiede quale delle due formazioni meneghine abbia realmente fatto l’affare, mi viene da dire che, in attesa di essere puntualmente smentito dal campo, l’affare lo abbiano fatto proprio quelli che rappresentavano la versione 2.0 dei ‘gemelli del gol’.
A Cassano, l’addio al Milan servirà per togliere dalla sua faccia quel broncio che lo assaliva da quando ha saputo della separazione forzata dall’amico e compagno Ibra, e il passaggio alla corte di Stramaccioni (di cui si segnala un’ottima imitazione del suo nuovo allievo) potrebbe aiutarlo a puntare ad un posto tra i 23 che tra un paio d’anni rappresenteranno l’Italia in terra brasiliana. A Pazzini, l’addio all’Inter porta il grosso beneficio di non doversi più scontrare con il mostro sacro Milito, e l’approdo in Via Turati sarà un toccasana per un carriera che rischiava di portarlo troppo velocemente allo status di ‘alternativa di lusso’ al top player di turno.
Il campionato si prepara dunque a ritrovare due protagonisti indiscussi degli ultimi anni, in attesa di rivederli con la maglia azzurra nel giro di poche settimane. E a Milano si tengono le dita incrociate, sperando di poter sfottere i rivali pensando al gol nel derby del loro ex giocatore mandato via senza fare tanti complimenti…