2014
Palermo, Belotti: «Ho rinunciato a molti soldi per essere qui»
L’attaccante rosanero si racconta
PALERMO BELOTELLI SERIE A – Andrea Belotti si è conquistato la Serie A a suon di gol con il Palermo e si appresta a vivere la sua prima stagione nella massima serie. Il Corriere dello Sport lo ha intervistato e Belotti ha dichiarato: «Ero entusiasta di venire a giocare a Palermo, era una bella piazza importante in Serie B anche se per andare lì ho dovuto rinunciare a quei 300000 euro in più che mi avrebbe dato l’Albinoleffe. Ho pensato al mio bene e il mio bene era il Palermo e i miei genitori mi hanno aiutato».
PALLONE – Ancora Belotti: «Gioco a pallone fin da piccolo, è la mia passione. Comunque mio padre ha spinto per farmi studiare e mi sono diplomato gemoetra l’anno scorso. Per sfondare bisogna credere in se stessi e migliorarsi sempre. Io venni scartato dall’Atalanta dopo un provino, poi mi tesserò l’Albinoleffe, mi sono emozionato e come mi diceva mio padre dovevo sentirmi fortunato perché molti ragazzi sono stati scartati. Mio padre mi ha davvero aiutato molto».
MAFIA – Belotti ha aggiunto: «Quando sono arrivato a Palermo mi pareva di aver cambiato continente rispetto a Bergamo, perché in Sicilia c’è caos e sporiczia e guidano in modo assurdo. La gente è splendida, i tifosi sono meravigliosi e mi hanno emozionato tanto, pensate che non ho mai pagato un caffè. Mia mamma aveva paura e mi diceva di stare attento alla mafia, ma poi si è ricreduta come nel film Benvenuti al Sud non appena ha messo piede a Palermo».
GIOVANI – Belotti ha proseguito: «Della mia età mi piace Berardeschi del Crotone ma anche Berardi. Per noi Immobile, Verratti e Insigne sono dei modelli da seguire, si sono migliorati e continuano a farlo, questo è il mio obiettivo. Infortunio? E’ stata dura ma sapevo che non avrei perso il girone di ritorno, sono stato fuori molto ma Iachini mi chiamava per dirmi di stare tranquillo e di non rischiare niente».
RUOLO – «Sono arrivato a Palermo grazie al mio procuratore e a Perinetti, ho dovuto fare delle rinunce per essere qua ma adesso sono in una squadra di Serie A. Ho sentito accostarmi a molti campioni, e forse alcune caratteristiche posso avercele uguali ad altri, ma io sono me stesso e non voglio assomigliare a nessuno. Preferisco comunque giocare da seconda punta dietro a un attaccante meglio strutturato» ha chiuso Belotti.