Palombo: «Siamo più forti e consapevoli» - Calcio News 24
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2014

Palombo: «Siamo più forti e consapevoli»

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E su Balotelli: «E’ solo un ragazzo»

SAMPDORIA PALOMBO – A tredici anni dall’esordio con la maglia della Fiorentina contro il Como in Coppa Italia, Angelo Palombo si ritrova ad affrontare lo stesso avversario stasera. Nel mezzo retrocessioni, imprese e convocazioni azzurre: «C’è stato il fallimento viola, poi il prestito all’Inter. Finì esodato? Un malanno del calcio di oggi. Penso che sarebbe meglio mettere un giocatore in vetrina, piuttosto che lasciarlo a casa e non farlo allenare. Guardate Piovaccari: ha giocato a Cadice e ha subito trovato sistemazione. Il discorso è generale: in Italia il rispetto delle regole va a momenti», ha dichiarato il centrocampista della Sampdoria a La Gazzetta dello Sport, dove ha parlato anche di Antonio Cassano e del fatto che sia giusto trattare diversamente alcuni giocatori: «Credo che ogni gruppo accetterebbe trattamenti particolari per quelli che ti fanno vincere le partite. L’invidia non c’è. In campo siamo insieme, ci diamo una mano. Se poi, per vincere, una cosa la deve fare lui, che problema c’è? Alla fine in Champions ci andiamo tutti, mica solo lui».

LA DIFESA – Dopo aver preso simbolicamente le difese di Cassano, Palombo ha fatto lo stesso con Mario Balotelli: «Quando le cose vanno male cerchiamo sempre il capro espiatorio. Lo fa la stampa ma lo fanno anche le società. Se un gavettone lo faccio io ridiamo, se lo fa Balotelli è una testa di c… Mario è un ragazzo, tutto lì».

PRESIDENTI E ALLENATORI – Palombo, che alla Fiorentina aveva Cecchi Gori come presidente, ora ha un altro produttore cinematografico a capo: «Ferrero? Un imprenditore che prende la Sampdoria, non può farlo per guadagnarci. Lui ha costruito una bella squadra e ha un entusiasmo contagioso. Quando parla della Samp sprizza felicità. Ho conosciuto Cecchi Gori in un periodo di decadimento, di entusiasmo ce n’era poco. Impossibile fare paragoni», ha spiegato il mediano, che poi ha parlato anche degli allenatori: «Sarò banale ma ho preso qualcosa da tutti. Con Ferrara ero fuori rosa, ma vedendolo lavorare ho colto alcune cose anche da lui. Servono più le esperienze negative, che ti aprono gli occhi, di quelle positive che ti fanno dare tutto per scontato. E Mihajlovic? Uno dei più bravi. È chiaro, schietto. Credo che l’esperienza in nazionale lo abbia arricchito: ha un punto di vista europeo, intensità e ritmo in primo piano e spazio ai giovani».

LE NOVITA’ – Infine, Palombo ha parlato dell’uomo del momento, Soriano, e della nuova Sampdoria: «È un giovane che si è sempre preso responsabilità, è forte e maturo, ma ne arrivano altri, penso a Fornasier e Salamon: hanno un futuro importante davanti e un allenatore che non guarda in faccia a nessuno: se hai 15 o 35 anni non importa, qui se sei bravo giochi. Questa Samp guarda avanti, vuole alzare l’asticella delle prestazioni e della classifica. Siamo più forti, più consapevoli dei nostri mezzi».