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Perrone Como: «Rinnovo? Non una scelta difficile, la scelta migliore per la mia carriera; qui c’è molta ambizione»
Le parole di Maximo Perrone dopo il rinnovo con il Como: «Mi sono trovato bene fin dal primo momento con tutti: allenatore, staff, squadra e tifosi»
Maximo Perrone ha deciso di legarsi al Como fino al 2029, lasciando definitivamente il Manchester City. Il centrocampista argentino, pupillo di Fabregas, ha sposato il progetto lariano con entusiasmo e ambizione. In questa intervista racconta le sue motivazioni, il lavoro quotidiano, le prospettive europee e il sogno Mondiale.
PERCHÉ HAI SCELTO DI RESTARE A COMO – «Non è stata una decisione difficile perché a Como mi sono trovato bene fin dal primo momento con tutti: l’allenatore, lo staff tecnico, la squadra e i tifosi. Sono convinto che sia la scelta migliore per me e per la mia carriera».
IL CLUB HA SCELTE AMBIZIOSE, COME LA TUA, PAZ O FABREGAS – «L’ambizione si respira ogni giorno al centro sportivo, quest’anno vogliamo puntare ancora più in alto».
CREDI CHE IL COMO POSSA PUNTARE ALL’EUROPA – «L’unica cosa su cui dobbiamo restare sempre focalizzati è allenarci duramente ogni giorno e migliorare. Sapere da dove veniamo, ma anche che vogliamo puntare al massimo».
IL MERCATO HA ALZATO IL LIVELLO DELLA ROSA – «È un mercato importante, questo è vero, e siamo tutti felici di poter dare il benvenuto a nuovi compagni giovani e di talento che sicuramente ci faranno fare quell’ulteriore salto di qualità che molti si aspettano».
C’È IL RISCHIO CHE QUALCUNO GIOCHI POCO – «Questa è una domanda per l’allenatore che è colui che prende le decisioni, non per me. Il mister già lo scorso anno ha dato prova di saper gestire le risorse nel modo migliore».
PAZ E BATURINA POSSONO GIOCARE INSIEME? – «Perché no? Sono ottimi giocatori. Il gioco del calcio alla fine è abbastanza semplice quando hai gente che dà del tu al pallone».
POTRESTI TORNARE A GIOCARE CON SERGI ROBERTO? – «Giocare accanto a Sergi è sempre un piacere, stare con lui ogni giorno è un apprendimento costante, è sempre un esempio. Se poi capiterà di giocare ancora insieme sarà una decisione dell’allenatore, abbiamo molte opzioni in squadra».
CHE SENSO HA LA LINEA A TRE VISTA COL LILLE – «Non ci sono esperimenti, tutto viene allenato costantemente. Inoltre abbiamo già giocato con tre centrocampisti nello scorso campionato».
VEDI SIMILITUDINI TRA GUARDIOLA E FABREGAS? – «Ovviamente avranno delle cose in comune, spesso sono stati accomunati per questo o quell’aspetto, ma non ha senso fare paragoni. Cesc sta facendo la sua strada e ha iniziato alla grande».
COME STATE VIVENDO LA COMO CUP? – «Sì, c’è fermento, è la prima grande manifestazione calcistica che coinvolge la città. E poi per noi calciatori è sempre bello tornare a giocare dopo la pausa estiva. Sono le prime partite e devono servirci per continuare a crescere e conoscere i nuovi compagni».
C’È ANCHE IL MONDIALE ALL’ORIZZONTE: COMO È UNA SCELTA MIRATA – «Ho deciso di restare al Como perché sento che qui crescerò di più, la nazionale argentina sarà una conseguenza di come mi comporterò in campionato. Quindi la mia testa è focalizzata sul fare bene qui, questo mi avvicinerà all’altro obiettivo».
SU COSA BISOGNA MIGLIORARE RISPETTO ALL’ANNO SCORSO? – «Si può migliorare in tutto. La scorsa stagione abbiamo subito troppi gol negli ultimi minuti di molte partite e abbiamo perso punti. Credo che sia l’aspetto che si è notato di più, ma nel calcio tutto può essere migliorato».
TI MANCA ANCORA IL PRIMO GOL A COMO: UN OBIETTIVO – «Segnare non è qualcosa che mi ossessiona, se arriva e aiuta la squadra bene, altrimenti ci sono molti modi per aiutare la squadra ed è questo l’obiettivo».
IL CENTROCAMPISTA DI SERIE A CHE TI COLPISCE DI PIÙ – «Calhanoglu».
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