2014
Ronaldo: «Brasile gigante, ma Argentina fortissima. Attenti all’Italia…»
Le parole dell’ex fuoriclasse brasiliano in vista dei Mondiali.
MONDIALI BRASILE ITALIA RONALDO – Ambasciatore dei Mondiali 2014 in Brasile, Ronaldo gira come una trottola in attesa dell’inizio del torneo. Manager della sua società di marketing sportivo e commentatore per TV Globo a San Paolo, con una proposta di Al Jazeera da valutare, testimonial Nike a Rio de Janeiro, l’ex attaccante brasiliano ha risposto alle offese di Paulo Coelho, che gli ha dato dell’imbecille: «Non c’era motivo di offendermi in quel modo, ma devo dire che lui è stato vittima di mancanza di informazioni giuste. Gli hanno riportato male certe mie dichiarazioni, del 2011. Io non avevo detto “Un Mondiale non si fa con gli ospedali, ma con gli stadi”. Avevo detto che per un Mondiale gli stadi sono indispensabili, il che non significa che non servano anche gli ospedali. E pure buoni trasporti, una scuola che funzioni, stipendi non da fame e tutto quello che chiede la gente. Se dovessi dire che la Fifa non ha avuto problemi sarei un bugiardo. Ma ne aveva avuti anche in Sudafrica quattro anni fa: il problema non è solo il Brasile, il problema è che organizzare un Mondiale è un’impresa, e quando giocavo non me ne rendevo conto. Adesso sì», ha dichiarato il Fenomeno ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.
LE PROTESTE – Inevitabile il riferimento al clima che si respira in Brasile, diviso tra l’entusiasmo per il Mondiale e le proteste a sfondo sociale ed economico: «Il governo aveva assicurato certe cose alla Fifa e bene o male, magari in extremis, le manterrà. Ma di tutto ciò che sette anni fa è stato promesso alla gente, è stato fatto sì e no il trenta per cento: autostrade, aeroporti, ospedali, scuole, hotel. Ecco, io chi protesta per questo lo capisco, ma lo capirò ancora di più se lo farà a ottobre quando ci saranno le elezioni per il nuovo Presidente, non ora che c’è il Mondiale. Chi protesta pacificamente ha tutta la mia comprensione, per certe cose hanno ragione a essere arrabbiati: l’ho detto cento volte. Però chi sa protestare solo spaccando tutto, per me merita la galera, altro che botte. E’ stato fatto un enorme lavoro a livello di sicurezza, ogni città avrà un centro di controllo dedicato solo a limitare i manifestanti. Anzi, i teppisti».
I VERDEORO – Ronaldo ha parlato poi del Brasile e delle possibilità di successo ai Mondiali in casa: «E’ la squadra più forte, e lo sarebbe anche se non giocasse in casa. Ha un sacco di pressione addosso, ma si è mai vista una Seleçao senza? E poi l’ha detto Scolari che sono obbligati a vincere, no? Neymar? Beh, per essere stato il suo primo anno in Europa, per di più giocando vicino a uno che ti ruba la scena come Messi, è andato piuttosto bene: ha soltanto 22 anni e un sacco di tempo per migliorare. Comunque è vero, le sue migliori partite le ha giocate con il Brasile: buon per Scolari. Diego Costa? E qui bisogna capire chi dice la verità: il giocatore sostiene che Felipao non l’ha mai chiamato, Felipao a me ha detto il contrario. Comunque zitto zitto Fred continua a segnare, basta non chiedergli di essere un nuovo Ronaldo o un nuovo Romario. E’ stato lui il primo a dirlo: non so se ci sarà, ma adesso non c’è. Magari un giorno arriverà: a me non dispiacerebbe un nuovo Ronaldo».
RECORD E CAMPIONI – Il Fenomeno ha parlato poi dell’assalto di Miroslav Klose al suo record di gol ai Mondiali, oltre che di altri fuoriclasse: «Se mi supera, mi supera: ci sta. Anch’io avevo sorpassato qualcuno e non ho la presunzione di essere eterno. E soprattutto quello che farà eventualmente Klose non toglierà nulla a quello che ho fatto io. Messi continua a vomitare in campo: perché? Non c’è una spiegazione logica, ma al suo terzo Mondiale è lui, più di Neymar, più di Balotelli, più di chiunque, a dover fare l’ultimo salto. Con il Barcellona ha dimostrato qualità fuori dal comune, ma è solo un Mondiale a renderti davvero immortale. Più forte Messi o Cristiano Ronaldo? Oggi Cristiano, senza dubbi. Ma ora deve curare bene questa tendinopatia del ginocchio: conosco l’argomento… Più forte l’Argentina o la Spagna? Dell’Argentina si parla poco: per me è fortissima. Però la Spagna ha lo stesso blocco che ha vinto Mondiale ed Europeo e io credo più alla compattezza di un gruppo così che a un suo calo di motivazioni. E poi? E poi Germania. Ma occhio all’Italia: arriva quasi sempre».
GLI AZZURRI – Infine, Ronaldo analizza l’Italia, esprime la sua fiducia per il ct azzurro Prandelli e prova a spronare Mario Balotelli: «E’ vero che ha uno dei gironi più difficili, se non il più difficile, ma per me può vincerlo. E poi a quel punto può succedere di tutto. Perché a un Mondiale conta la tradizione e quella dell’Italia è solida: grande sicurezza difensiva, grande intelligenza tattica. Prandelli? La sua mano è importante. Prandelli ha qualcosa di Gigi Simoni, per il rapporto che ha con i giocatori, e qualcosa di Scolari: grande lavoro tattico, attenzione all’organizzazione ma anche alla qualità. Massima libertà per la creatività, sempre. Doppio regista? Buona idea, soprattutto per certe partite. Tanto la garanzia è Pirlo: piedi benedetti, ma anche una straordinaria intelligenza nel sapersi sempre posizionare in campo nel modo migliore. Balotelli? Se non capisce che questo Mondiale è la sua grande occasione, vuol dire che non ha ancora capito niente della sua carriera: vale per lui come per Neymar. Il Brasile lo sta aspettando, vuole goderselo come fa con i giocatori speciali: ora tocca a lui. E magari gli dà una mano Cassano. Mi aspettavo di vederlo al Mondiale? Sinceramente no, ma buon per lo spettacolo: lui, se he voglia, è divertimento allo stato puro».