Salernitana, Perotti: «Resto anche con la retrocessione. Sabatini? È il numero uno» - Calcio News 24
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Salernitana, Perotti: «Resto anche con la retrocessione. Sabatini? È il numero uno»

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L’attaccante della Salernitana Perotti ha parlato del suo primo periodo in granata

Diego Perotti, arrivato alla Salernitana a gennaio, in una intervista a Il Mattino ha parlato del suo primo periodo in granata.

SALERNO«Tante sorprese positive. Avevo visto delle immagini, me ne avevano parlato e sono molto felice di essere arrivato in un posto così. La gente è rispettosa, ti dà coraggio. È come ricominciare da zero, sono qui per dare tutto: un mese fa ero a casa e ora mi godo di nuovo lo spogliatoio, l’odore dell’erba, le partite, finanche il “piacere” di prendere una botta. Allenarsi da soli non è come farlo in gruppo». 

ULTIMI DUE ANNI DIFFICILI«Purtroppo ho avuto tanti infortuni e poi problemi con la società al Fenerbahce. Mi sono sentito abbandonato e ad una certa età (33, nda) non lo meritavo, anche per il mio comportamento sempre professionale. Nell’ultimo mese sono andato al massimo per testare il fisico e sono contento di come ha reagito dopo l’intervento (un anno fa, al tendine del bicipite femorale, nda). Voglio lasciare il passato alle spalle».

SABATINI«Il numero uno. Sono tornato a giocare grazie a lui, altrimenti avrei smesso. Gli sarò sempre grato, perché è una scommessa prendere uno che non gioca da oltre un anno, oltretutto dopo essere appena arrivato in una nuova società. Mi ha chiamato e il giorno dopo ero a Salerno. Il modo più corretto e concreto per dire grazie a lui e alla società è dare il 100%. Devo dimostrargli non si è sbagliato». 

RETROCESSIONE«Vivo per il calcio e voglio giocare fino a quando riuscirò. Non mi aspettavo una grande accoglienza del gruppo e dei tifosi dopo il lungo stop. Qui sto bene, la città è bellissima e con il caldo lo sarà di più. Non potrei chiedere di meglio e quindi dico sì: vorrei continuare in granata. Ma nel calcio non possiamo programmare a lungo termine».

QUOTA SALVEZZA«Non so. Dobbiamo solo provare a vincere sempre, anche contro l’Inter. Niente calcoli, testa a San Siro, senza partire sconfitti».

TITOLARE«Dopo questi spezzoni mi sento pronto per giocare dall’inizio, però decide il mister. Io provo a dare una mano e non importa se gioco un minuto o 90».

ARGENTINI«Fazio non mi lascia nemmeno quando finisco l’allenamento, è in casa con me al momento (ride, nda). Condividere tre avventure con un compagno (pure quattro: Siviglia, Roma, la Nazionale e l’ippocampo, nda) è inusuale, una cosa bella. Dopo una carriera insieme, anche alla fine siamo sulla stessa barca. Lautaro è fortissimo, sebbene in zona gol non abbia lo stesso impatto dell’anno scorso. Resta temibile, in un secondo può creare pericoli. Idem Dzeko: affronteremo una squadra forte, sarà una partita bellissima».