Serie C
Serie C Marani: «Questa lega ha un valore culturale ed educativo imprescindibile»
Le parole di Matteo Marani, presidente della Serie C, alla ‘Notte della C’, dove hanno presentato il nuovo logo della categoria
Matteo Marani ha fatto gli onori del padrone di casa nella serata ‘La notte della C‘, dove è stato presentato il nuovo logo della Serie C. Di seguito le sue parole.
«È stata un’annata straordinaria, tutti coloro che ho chiamato hanno risposto presente, perché sanno che è un categoria speciale, il raccordo tra Dilettanti e professionismo: siamo al centro in tutti i sensi. Nei due anni di governance abbiamo dimostrato che siamo imprescindibili, perché la Serie C è seria, è un patrimonio culturale e un valore sociale ed educativo. E io mi sono innamorato di questa categoria. Ringrazio tutti per la fiducia che mi avete dato, avete creduto in questa possibilità e costruito un grande percorso.
La C esiste dal 1959, ma il percorso è stato grandissimo, abbiamo raddoppiato nell’ultimo anno gli ascolti televisivi, fatto aumentare del 40% il pubblico negli stadi e coinvolto tante nuove aziende. Non solo, siamo l’unico campionato con il 90% di ragazzi italiani. Un grazie va anche al mio Direttivo, e alle 35 persone che lavorano a Firenze. Volevo dare il giusto posizionamento a questa categoria, anche grazie a Zola lo stiamo portando avanti».
Serie C
VAR a chiamata? Gravina vuole sperimentarlo in Serie C
La FIGC ha chiesto all’IFAB di poter iniziare a sperimentare il VAR a chiamata: Gravina lo vuole provare in Serie C
In questi giorni di polemiche arbitrali, la FIGC ha rilanciato l’idea del VAR a chiamata: come riportato da la Repubblica, potrebbe diventare una realtà.
Il presidente Gravina ha infatti inviato una lettera all’IFAB, International Football Association Board che si occupa di innovare i regolamenti calcistici, di potere iniziare a sperimentarlo in Serie C. L’Italia è il primo paese europeo a chiederne la sperimentazione nei propri campionati. Non una novità però, la FIFA ha già provato qualcosa di simile in occasione della Youth Cup e nel Mondiale Under 20 femminile, dove era presente a bordocampo un monitor con cui le squadre, con due chiamate a partite, potevano mandare l’arbitro a riguardare un particolare episodio.
Dilettanti
Seconde squadre, Abete: «Da adesso potranno retrocedere in Serie D, ma c’è un rischio»
Le parole di Giancarlo Abete, presidente della LND, sulla decisione di aprire alla retrocessione in Serie D delle seconde squadre
Giancarlo Abete, intervistato dalle Cronache di Spogliatoio, ha annunciato una importante novità per quando riguarda Juve Next Gen, Atalanta U23 e Milan Futuro e tutte le società che in futuro vorranno creare una seconda squadra. Da questa stagione infatti, come riportato dal presidente della LND, Lega Nazionale Dilettanti, potranno retrocedere in Serie D. Di seguito le sue parole.
«Abbiamo dato la disponibilità per avere le seconde squadre anche in Serie D e nei dilettanti. Crediamo che debba esserci continuità sportiva nel bene e nel male. Se i risultati non arrivano, è giusto che sia contemplata la retrocessione dalla Serie C come accade in Spagna. Abbiamo rapporti organici con la Serie C e abbiamo dato apertura a garantire un naturale corso sportivo con promozioni e retrocessioni. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità, occorre però armonizzare i regolamenti per tutelare tutte le società. Dalla Serie D sale una sola squadra a girone, c’è il rischio di rimanere ‘impantanati’ nei dilettanti. Il livello si è alzato, riuscire ad arrivare tra i professionisti è sempre più difficile. Ci sono squadre che hanno fatto la A e lottano per farlo. L’Italia è il Paese con più club professionistici al Mondo (97), quando ho iniziato io erano addirittura 144. In Inghilterra sono 92, mentre negli altri Paesi oscillano tra i 40 e 60. Dobbiamo garantire una competizione sostenibile. Il decreto 36 ha introdotto maggiore riconoscimento contrattuale al calcio dilettantistico. Adesso dobbiamo migliorarlo ed adattarlo sempre di più».