Trapattoni: «Dopo la guerra ci sarà la rinascita»

Il Trap lancia un segnale positivo e spera in Platini

Giovanni Trapattoni, per tutti il Trap, non ha mai usato parole troppo lusinghiere nei confronti di Sepp Blatter e l’attualità non può che dare un peso ulteriore alle considerazioni dell’esperto tecnico in merito al discusso presidente della FIFA. Lo stesso Trapattoni, a La Stampa, ha parlato del proprio rapporto con Blatter, o comunque delle poche sgradite occasioni in cui i due hanno avuto a che fare l’uno con l’altro.

OGNI ATTIMO – Queste le parole del Trap  a riguardo, ricordando in particolare il mancato accesso ai Mondiali del 2010: «Ricordo ogni attimo di quei secondi a Parigi e, soprattutto, la risata in faccia che mi fece il collaboratore dell’arbitro Hansson. Incontrai Blatter. Mi disse: “Vediamoci, cerchiamo insieme una via d’uscita, un modo per dimenticare…”. Non so cosa volesse, dove cercasse di andare. So solo che quando mi diede la mano, io non contraccambiai il saluto perchè non ho due facce».

TOCCA A PLATINI – Trapattoni spera che la situazione del calcio mondiale possa accantonare quanto prima certe derive, e l’uomo giusto secondo il tecnico potrebbe essere Platini: «Dopo una guerra c’è sempre il tempo della rinascita. Ecco, credo che il calcio possa vivere una nuova era adesso che qualcuno e qualcosa sono stati travolti. Il nuovo presidente? Penso a Platini. Lo conosco, bene e da tempo: non so se Michel lo voglia davvero, ma tocca a lui per esperienza, serietà, sensibilità e onestà».