Udinese, abbiamo un problema: sempre male dall'addio di Di Natale
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Udinese, abbiamo un problema: sempre male dall’addio di Di Natale

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cvUdinese sempre più in difficoltà: dall’addio di Di Natale non riesce a risollevarsi. I continui cambi di allenatori e le colpe dei Pozzo

L’Udinese sta vivendo uno dei momenti meno scintillanti della sua storia recente. I friulani avevano abituato gli appassionati di Serie A ad una squadra bella e vincente, con dei giocatori che hanno fatto la fortuna dei Pozzo. Antonio Di Natale ha letteralmente tirato la carretta per più di dieci anni, diventando il capitano di quell’Udinese che grazie alla programmazione e alle intuizioni della società, ha disputato la Champions 2005/2006. Anni dopo ha preso parte agli sfortunati preliminari 2010/2011 e 2011/2012, venendo eliminata prima dall’Arsenal e, l’anno dopo, uscendo ai rigori con lo Sparta Praga, partita che è passata agli annali per il cucchiaio di Maicosuel. Negli anni ad Udine si sono avvicendati giocatori che hanno trovato la loro dimensione anche in club ben più blasonati, come Iaquinta, Asamoah e Pereira alla Juventus, Allan al Napoli e su tutti El Niño Maravilla, Alexis Sanchez. Il cileno, insieme a Di Natale, ha regalato perle memorabili ai tifosi friulani e a tutti gli appassionati di calcio, salvo poi andare al Barcellona, con il presidente gongolante per la grandiosa plusvalenza realizzata.

Il post Di Natale: la situazione

Dall’addio di Di Natale, l’Udinese ha sempre faticato in campionato. Quindi cosa ha lasciato in eredità l’era d’oro dei Pozzo? Nulla, verrebbe da dire, se non il rimpianto. Infatti l’Udinese da un paio di anni è sprofondata in un pericoloso limbo, frequentando sempre più costantemente le zone basse della classifica, con la minaccia della retrocessione. Le colpe? Si possono attribuire alla miopia della società, dato l’avvicendarsi di allenatori sulla panchina friulana che ricorda sinistramente l’operato di Zamparini a Palermo e la scarsa lungimiranza nel mercato. Infatti sono arrivati tanti buoni giocatori, ma viene da chiedersi se siano funzionali al gioco dell’Udinese, fatto di difesa e ripartenza. Può il solo acquisto di De Maio risanare un reparto arretrato che incassa gol sistematicamente ogni partita? E per quanto riguarda l’attacco, perchè Okaka, grande fisico ma statico, è andato a sostituire Lasagna, abile contropiedista? La colpa è soltanto di Vasquez prima e di Nicola ora?